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Israele: studenti cristiani aggrediti da coetanei ebrei

La denuncia rilanciata dall'agenzia Fides

di Gabriella Meroni

Studenti di una scuola cristiana di Giaffa sono stati barbaramente picchiati da un folto gruppo di studenti israeliani ebrei. Il fatto è avvenuto il 25 ottobre scorso alle ore 18.30 presso il ristoro McDonald’s di Ber Sheva (incrocio Shoket). La denuncia è giunta a Fides dal p. Arturo Vasaturo, ofm, parroco della chiesa cattolica di Giaffa (Tel Aviv) e direttore della scuola. Il sindaco di Giaffa, sig. Ron Goldi, ha rifiutato di fare visita ai ragazzi colpiti. Secondo il racconto del p. Vasaturo, il 25 scorso, un gruppo di 42 ragazzi (età media sui 14-15 anni) della scuola Terra Santa di Giaffa, appartenente alla Custodia di Terra Santa, ha fatto una gita scolastica sul Negev. Al ritorno verso casa il gruppo si è fermato al ristoro Mc’Donald nei pressi di Ber Sheva. Erano le 18.30 e non vi era alcun cliente oltre agli studenti. Un quarto d’ora dopo arrivano 6-7 autobus di una scuola ebrea, studenti dell’ultimo anno di liceo. L’insegnante della scuola Terra Santa, sig.ra Sheikha Helawi racconta i fatti: “Non appena [gli studenti ebrei] sono entrati nel ristorante, avendo sentito i nostri studenti parlare in arabo, hanno cominciato a prenderli in giro, a spingerli, a insultarli e perfino ad attaccarli nelle toilettes. Alcuni nostri studenti ascoltavano la radio (musica Rap/Trans, non araba); gli studenti ebrei ordinano di spegnere la musica. Al rifiuto, uno di loro schiaffeggia un nostro ragazzo e in un secondo almeno 60 studenti ebrei, più grandi, hanno attaccato il nostro gruppo tirando calci, picchiandoli con bastoni, lanciando pietre e minacciandoli. Mario, così si chiama il ragazzo schiaffeggiato, sviene e cade per terra. Un suo amico cerca di soccorrerlo e viene minacciato da un ragazzo ebreo col coltello: “Non osare – gli dice – metterti in mezzo!”. Altri di loro, brandendo un coltello gridavano: “Vendichiamoci su questi sporchi arabi!”. “Abbiamo corso verso il nostro autobus, l’unico luogo dove potevamo ripararci. Purtroppo Quelli di noi che sono caduti per terra o sono stati presi nel ristorante, hanno continuato ad essere picchiati e calciati”. Durante lo scontro, né le nostre guardie di scorte, né le loro si sono mosse per aiutare i nostri studenti o per calmarli”. “Quando la polizia è arrivata, non ha nemmeno fatto lo sforzo di conoscere da quale scuola provenivano i giovani ebrei. Probabilmente sono di una scuola di Gerusalemme. Un insegnante ha insistito che identificassimo alcuni dei picchiatori, ma la polizia ha detto che non si prendeva questa responsabilità”. Tornando a casa, molti studenti arabi erano in stato di panico e isterici. Alcuni non potevano nemmeno respirare e altri erano sotto shock e assenti. L’insegnante prosegue: “Abbiamo chiamato un’ambulanza, ma il personale paramedico ha rifiutato di prestare soccorso, dicendo che i sintomi sarebbero presto svaniti. Allora abbiamo noi stessi portato 5 dei nostri studenti, i più gravi, all’ospedale Volefson di Houlon e 3 di loro sono stati subito ricoverati”. P. Arturo Vasaturo dice a Fides: “Avevamo preso tutte le precauzioni dettate dalla legge israeliana per le gite scolastiche. L’attacco perpetrato è un fatto gravissimo. Poco c’è mancato che uno dei ragazzi venisse ucciso. Mi domando chi è che vuole portare la seconda Intifada nel cuore di israele?”. Il p. Vasaturo mette sotto accusa il “malsano sistema educativo che non rispetta le minoranze. È urgentissimo che il Ministero dell’Educazione Israeliano corra ai ripari e riveda il sistema educativo per portare gli israeliani, arabi ed ebrei a convivere in pace, giustizia e nel rispetto reciproco”. Un’altra accusa il p. Vasaturo la riserva al sindaco di Jaffa-Tel Aviv, sig. Ron Goldai: “ha rifiutato di fare una visita anche di soli 5 minuti. Mi ha chiesto di non essere pedante nella mia richiesta e ha detto di essere troppo occupato per occuparsi dei ragazzi della sua città (sic!)”.


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