Famiglia

Servizi per l’infanzia e lavoro dei genitori: non si conciliano

Presentati i dati finali del Progetto Wonder Tata che secondo Maria Teresa Bellucci (Modavi): «fornisce una risposta concreta alla scarsa natalità e alla disoccupazione femminile»

di Redazione

Che i servizi per l’infanzia in Italia non rispondano alla flessibilità lavorativa dei genitori, ostacolando una vera conciliazione famiglia-lavoro, è un dato che è emerso anche dalla chiusura del progetto Wonder Tata i cui risultati sono stati presentati oggi a Roma. Finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociale il progetto ha visto un’attività di mappatura territoriale dei bisogni ed interventi di formazione, frontale e a distanza. L’iniziativa, si è svolta nell’arco di 12 mesi ha interessato 12 regioni, mentre la formazione si è tenuta in cinque città del nord, centro e sud  Italia.

La formazione è stata indirizzata a donne interessate a maturare una specializzazione nella cura e nell’educazione dell’infanzia e dell’adolescenza. Scopo finale del progetto è l’attuazione di interventi altamente qualificati a supporto della genitorialità, attraverso l’inserimento sociale e lavorativo di donne e madri, la realizzazione di azioni per la conciliazione vita-lavoro, nonché la promozione della crescita qualitativa della cura e educazione domiciliare dei bambini

I dati, emersi dalla mappatura territoriale dei bisogni, hanno evidenziato una carenza dei servizi all’infanzia in Italia, sia nella quantità sia nella differenza della tipologia. Questi, difatti, non rispondono all’attuale flessibilità lavorativa dei genitori, non favorendo la conciliazione vita familiare-vita professionale delle famiglie.
Su 1.882 genitori intervistati, il 67,2% dichiara di non essere soddisfatto dai servizi educativi offerti dagli Enti pubblici e di aver bisogno di un supporto ulteriore nell’accudire i figli ed il 51,3% preferisce farsi supportare dai parenti.
Inoltre, il 50% sostiene che i servizi messi a disposizione dalle Amministrazioni locali coprono parzialmente i bisogni delle famiglie, suggerendo un potenziamento, nell’area territoriale di residenza, di spazi verdi attrezzati (il 13,7%), spazi studio e gioco (l’11,1%), impianti sportivi (8,9%), ludoteche e baby parking (7,9%).
 
«Il Modavi onlus è da sempre impegnato nella difesa della famiglia e dell’infanzia, soprattutto in questo momento di grande crisi dal punto di vista sia della natalità – dati Istat rilevano che nelle famiglie italiane nascono 1,39 bambini, quando, di fatto, le coppie desidererebbero avere almeno due figli – sia della disoccupazione femminile – dopo la nascita di un figlio solo una donna su tre riesce a riprendere l’attività lavorativa. Attraverso il Progetto Wonder Tata abbiamo cercato di fornire una concreta risposta a queste due problematiche che attanagliano le famiglie italiane» afferma Maria Teresa Bellucci, presidente nazionale del Modavi, a margine della conferenza stampa. Con lei alla conferenza sono intervenuti: Danilo Giovanni Festa, Dg per il Terzo settore e le Formazioni sociali del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Maria Burani Procaccini, membro dell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza; Giovanna Binetti, coordinatore scientifico del Progetto Wonder Tata ed Elisa Onorati, coordinatore nazionale del Progetto Wonder Tata.

«Il progetto intende contribuire alla piena attuazione del diritto di una coppia ad avere un figlio, vissuto oggi come un privilegio di pochi, e, al contempo, cerca di riconoscere il diritto al lavoro delle donne, sancito dalla nostra Costituzione, sostenendo, attraverso un progetto educativo, la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare» ha concluso Bellucci.


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