Non profit

La Crimea e Sochi diventano “gambling zone”

In Russia il gioco d'azzardo è fuori legge dal 2009, tranne nelle zone di gioco (gambling zone) di Krasnodar, Kaliningrad, Altai e Vladivostok, a cui ora si aggiungono Sochi, che ha ospitato le ultime olimpiadi invernali, e la Crimea. La Duma ha approvato ieri il progetto per cui si prevedono investimenti di 1 miliardo di dollari. Il turismo dell'azzardo dovrebbe così portare 720 milioni di dollari alla languente economia della penisola che si affaccia sul Mar Nero

di Redazione

La Duma, il Parlamento di Stato della Russia ha approvato venerdì scorso un disegno di legge che istituisce enclaves di gioco (gambling zone) in Crimea e nella città di Sochi, già sede degli delle ultime Olimpiadi invernali.  

La collocazione delle sedi di gioco e dei casinò sarà decisa dai governi locali. In Crimea, l’apertura al gioco d’azzardo regolamentato, dovrebbe attrarre 720.000.000 di dollari, considerando la collocazione strategica della penisola e il potenziale turistico della penisola. Importante – ha dichiarato il vicepresidente del Comitato per la Politica, la cooperazione e lo sviluppo economico della Duma, Anatoly Karpov – è la possibilità di attrarre investimenti stranieri stimati in 1 miliardo di dollari, anche per la costruzione di infrastrutture alberghiere e resorts turistici.  

Ricordiamo che dal 2009 il gioco d'azzardo è vietato in tutta la Russia, ad esclusione delle enclave di  Per Krasnodar, Kaliningrad, Altai e Vladivostok. Per ora, l’unico “spazio” in attività è proprio quello di Azov City, nel territorio del Krasnodar, nel Distretto federale meridionale, gli altri sono tutt’ora in costruzione.

Per Sochi la questione è in parte differente, perché se alle autorità di Crimea è stata data ampia libertà decisionale, per la città che ha ospitato gli scorsi giochi olimpici e paralimpici invernali si è deciso di porre un vincolo: potranno essere sfruttate solo costruzioni finanziate da privati a suo tempo destinate ai giochi stessi.

@oilforbook


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