Welfare

Per 120 persone la basilica come tetto

Sono 50 famiglie sfrattate da un edificio abbandonato. Da 10 giorni dormono nelle navate di Santa Maria Maggiore, una delle più grandi e antiche chiese di Roma.

di Redazione

Dal 3 giugno 120 persone vivono e in particolare dormono in una delle più belle e importanti basiliche di Roma. Sono famiglie che abitavano uno stabile di Torpignattara, borgata ai margini sud di Roma. Lo stabile in cui stavano abusivamente era un edificio sotto sequestro, che la polizia ha sgombrato con il risultato che 50 famiglie, per una parte italiane e per una parte immigrate, si sono trovate senza tetto.

L’unico tetto provvisorio che hanno trovato è quello con tanti secoli di storia della basilica più cara ai romani, a pochi passi dalla Stazione Termini, meta di migliaia di fedeli e di turisti. All’inizio i pochi organi di stampa che si sono accorti della cosa (la maggior parte erano infatti occupati a seguire le vicende del gay pride) hanno parlato di “occupazione”. In realtà la parola non corrisponde ai fatti. Perché nei fatti si è trattato di un’“accoglienza”.

La Basilica infatti si è organizzata in modo molto razionale per adeguarsi a questa sua nuova funzione, stabilendo regole e orari, accettati disciplinatamente dagli “inquilini”. Quindi sveglia per tutti alle 5,30 del mattino, per permettere di pulire gli spazi usati nella notte prima delle consueta messa delle 7. La sera alle 20, quando la basilica chiudeva ai visitatori, si apriva di nuovo ai senzatetto.  

TvSat 2000 ha potuto entrare con le telecamere nella Basilica raccogliendo anche la testimonianza del padre Guardiano di Santa Maria Maggiore, Angelo Maria Gaeta.


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