Economia

Lotta a terrorismo: tutte le promesse di Bush al Pakistan

Rimesso il debito, ma il Pakistan non fa parte della lista di paesi da risollevare dal debito estero stilata dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario

di Gabriella Meroni

Ammonta a diversi miliardi di dollari il pacchetto messo a punto dall’amministrazione Bush per ripagare il Pakistan della sua entrata nella coalizione contro il terrorismo, grazie a cui Islamabad adesso insieme ad Israele ed Egitto e’ diventato il piu’ grosso beneficiario di aiuti americani. Tuttavia a Washington repubblicani, democratici ed organizzazioni non governative hanno sollevato un mare di polemiche: il Pakistan non fa parte della lista di paesi da risollevare dal debito estero stilata dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale, sostengono alcuni; mentre altri fanno presente che l’amministrazione non ha certezza alcuna che ad esempio i 600 milioni in contanti dati ad Islamabad per migliorare la sanita’ e l’istruzione del paese non vengano utilizzati invece per finanziare il terrorismo nel Kashmir. D’altronde, scrive il New York Times, l’esperienza insegna che in passato i finanziamenti Usa al Pakistan sono stati dirottati ai Taleban. Le quattro tipologie di aiuti offerti da Usa e alleati al Pakistan, a seguito dei colloqui tra il dipartimento del tesoro americano ed il ministro delle finanze pachistano Shaukat Aziz, sono, secondo il New York Times, ben superiori, al costo di guerra totale che effettivamente dovra’ affrontare Islamabad (si prevede circa 2.5 miliardi di dollari). Oltre agli aiuti diretti di Usa e Gran Bretagna (circa 12 miliardi di dollari contro i 38 miliardi di debito estero che ha il Pakistan), l’amministrazione Bush ha promesso infatti di utilizzare la propria influenza per fare avere ad Islamabad circa 500 milioni di dollari in prestito dall’Fmi e una linea di credito di un miliardo di dollari circa dalla Banca Mondiale. Inoltre gli Stati Uniti hanno promesso al Pakistan accordi commerciali molto vantaggiosi ad esempio per quanto riguarda il settore tessile, le cui tariffe di esportazione saranno estremamente basse. L’osso piu’ duro per Musharraf e’ il Giappone che ha respinto la richiesta pachistana di cancellare un debito di 5 miliardi di dollari.


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