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Alluvione, i Villaggi Sos accolgono le prime famiglie sfollate

Sos Villaggi dei Bambini ha avviato in Bosnia Erzegovina, Croazia e Serbia un programma di emergenza per assistere le famiglie sfollate. Una testimonianza dal Villaggio Sos di Ladimirevci in Croazia

di Redazione

A una settimana dall’alluvione che ha sconvolto i Balcani Sos Villaggi dei Bambini ha avviato il Programma di Emergenza in Bosnia Erzegovina, Croazia e Serbia. Oltre all’accoglienza delle famiglie sfollate, gli aiuti  – rende noto Sos Villaggi dei Bambini Italia – garantiranno la distribuzione di cibo, acqua in bottiglia, disinfettanti, prodotti per la pulizia, e pompe per l'acqua.

In Bosnia Erzegovina gli aiuti toccheranno Maglaj (a 30km da Gračanica), dove i bambini hanno urgente bisogno di accoglienza. Verranno garantite acqua potabile, generatori, serbatoi d'acqua e contenitori per lo stoccaggio a secco. Sos Villaggi dei Bambini in Bosnia sta coordinando le operazioni con le altre ong presenti nel Paese.
In Croazia è in programma la distribuzione a Hrvatska Kostenica (vicino al Villaggio Sos di Lekenik ) e a  Županja (vicino al Villaggio Sos di Ladimirevci ) cibo in scatola, disinfettanti e prodotti per la pulizia. Verrà creato un team di supporto al trauma per dare sostegno alle famiglie.
In Serbia l’aiuto si concentrerà intorno alla città di Kraljevo. Anche qui è prevista la distribuzione di cibo, acqua in bottiglia, disinfettanti, prodotti per la pulizia, stivali e guanti di gomma e pompe per l'acqua .

Testimonianze
In Croazia, fino a poco tempo, Mario e Nada Pejković vivevano con i loro due figli (Leon ed Emanuel di tre e due anni), a Račinovci, un piccolo villaggio della Slavonia, situato vicino al fiume Sava. La loro vita è cambiata la settimana scorsa. Il fiume è straripato ingoiando parti del paese e delle zone circostanti. Mario e Nada hanno visto sparire le case, una ad una, e sono dovuti fuggire per mettersi in salvo.
Hanno preso con sé poche cose, quelle che avevano a portata di mano e sono ora al sicuro nel Villaggio Sos di Ladimirevci.  
«Non è la prima volta che devo abbandonare casa, paese, sicurezze. Avevo solo tre anni quando la guerra devastò la Bosnia. I miei genitori fuggirono e giungemmo in Croazia. Oggi la mia famiglia sta vivendo la stessa esperienza del 1990. Sono dispiaciuto e preoccupato per i miei figli. I bambini non dovrebbero mai conoscere paura e incertezza», racconta commosso Mario.

 


 
La famiglia Pejković (nella foto) è una delle prime famiglie beneficiarie del Programma Emergenza che prevede anche la creazione di un team di supporto, per l’elaborazione del trauma.
«Siamo al sicuro e sappiamo che qui verremo aiutati a superare il trauma. I bambini sono sereni, giocano con gli altri qui nel Villaggio Sos e sono seguiti da persone meravigliose che li stanno aiutando tantissimo. Ricostruiremo la nostra vita e la nostra casa. Torneremo alla normalità. L’ho giurato ai miei bambini», conclude Mario.