Comitato editoriale

Le proposte di Intervita contro la violenza sulle donne

L'ong presenta uno studio sul tema e lancia il decalogo per prevenire il grave problema degli abusi di genere

di Redazione

“La violenza contro le donne non è un’emergenza occasionale ma un dato strutturale: è questione politica che riguarda tutti. Per questo bisogna scegliere con coraggio e lucidità le politiche di prevenzione agendo a livello di sistema, modificando le condizioni strutturali del lavoro, culturali,  in cui donne e uomini convivono”, afferma Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato, “Dobbiamo agire per migliorare le effettive condizioni di vita e di lavoro delle donne per consentire davvero libertà, autonomia e autodeterminazionefacilitando l’accesso a lavoro e carriera, ridisegnando il welfare, agendo su servizi e conciliazione e condivisione dei tempi privati e di lavoro. Si tratta di un cambiamento culturale profondo che deve partire da tre punti: linguaggio, stereotipi, educazione”.

Martedì 13 maggio Fedeli era a Palazzo della Minerva alla giornata promossa da Intervita onlus per presentare il report finale del Tour “Quali investimenti per le strategie di contrasto alla violenza sulle donne?” che ha coinvolto, dal 14 febbraio all’8 marzo, le reti antiviolenza locali di 14 Regioni italiane, partendo dai risultati della ricerca Quanto costa il Silenzio? Indagine Nazionale sui costi economici e sociali della violenza contro le donne. All'incontro hanno partecipato anche Marco Chiesara, presidente di Intervita, Ermenegilda Siniscalchi, Capo Dipartimento per le Pari Opportunità, Anna Maria Fellegara e Stefano Piziali, rispettivamente vicepresidente e advocacy di Intervita.

“In una società civile il rispetto della persona dovrebbe essere insito nella sua cultura, ma anche grazie all’indagine e al report di Intervita sui costi sociali ed economici della violenza contro le donne, ci rendiamo conto che non è così”, ha dichiarato Ermenegilda Siniscalchi, Capo Dipartimento per le Pari Opportunità. “Intervenire, pertanto, è un dovere improcrastinabile di tutti gli attori sociali e delle istituzioni del nostro Paese, che debbono far fronte al fenomeno nel rispetto dei principi Costituzionali fondanti la nostra Repubblica. Per prevenire e contrastare la violenza contro le donne è, quindi, necessario l’impegno di tutti, e il lavoro svolto da Intervita, a cui va il mio ringraziamento,  ne è la dimostrazione”.

“Siamo fieri di poter constatare che l’indagine “Quanto costa il silenzio?” realizzata da Intervita si è rivelata uno strumento utile per indirizzare gli interventi verso un approccio di sistema, per portare le riflessioni da un livello locale a uno nazionale”, ha commentato Marco Chiesara, Presidente di Intervita Onlus. “Nonostante l’eterogeneità delle esperienze e la varietà di iniziative riscontrate nei territori, infatti, tutti i contributi hanno permesso di produrre una sintesi comune. Questo lavoro fatto fianco a fianco alle esperte e agli esperti che sono intervenuti ci ha permesso di individuare e condividere alcune fondamentali parole chiave: prevenzione, rete, risorse, strumenti, investimenti, lavoro, formazione. Parafrasando il nome della nostra campagna di sensibilizzazione LE PAROLE NON BASTANO PIU’ crediamo che sia arrivato il momento per lanciare una sfida verso il cambiamento: per fermare la violenza contro le donne ci vogliono proposte concrete. Le nostre proposte sono racchiuse in un decalogo che vogliamo condividere con  i rappresentanti del Governo”.

"La violenza sulle donne non è un’emergenza che può essere relegata alla cronaca nera ma un fenomeno strutturale di rilevanza pubblica. Va quindi contrastata con politiche non straordinarie ma di ordinaria amministrazione che riescano ad incidere realmente sul cambiamento. La violenza, inoltre, è un problema collettivo che arreca un pregiudizio alla qualità della vita e al benessere dell’intero tessuto sociale". Il confronto con le esperte e gli esperti su questo punto ha permesso di confermare, rafforzandole, le raccomandazioni contenute nell’indagine di Intervita e di declinare nuove e più puntuali strategie per azioni di prevenzione e contrasto. Tra queste, l'investire in azioni di prevenzione in termini di informazione, formazione e sensibilizzazione coinvolgendo attivamente tutte le donne e gli uomini, nelle diverse fasce di età e nazionalità, e il fare rete: costruire o rafforzare le reti territoriali e le relazioni tra tutti gli attori che si occupano, a diverso titolo, di violenza contro le donne.

Ecco il decalogo di Intervita onlus.

  1. Creare l’Osservatorio nazionale sulla violenza contro le donne, che basi la raccolta dei dati su una metodologia condivisa e su un set standard di domande da porre alle vittime
  2. Istituire un Coordinamento nazionale: per monitoraggio dei dati e condivisione buone pratiche sui servizi
  3. Garantire la presenza di servizi in maniera capillare e omogenea su tutto il territorio
  4. Adottare un Approccio integrato tra le diverse politiche, tra professionisti e settori, e promuovere il lavoro in rete
  5. Formare in modo continuativo operatori, medici, poliziotti, etc..
  6. Migliorare la circolazione di informazioni sui servizi esistenti
  7. Lavorare sulla prevenzione e intervenire su processi di empowerment femminile
  8. Standardizzare procedure e ridurre i tempi di giustizia
  9. Creare sistemi di valutazione periodica con criteri omogenei sul territorio
  10. Rendere costante il flusso di risorse economiche e investire in progetti con durata superiore ai due anni