Famiglia

I bambini europei? Stanno sempre da soli

Sono i risultati di un studio europeo condotto dalla Fondazione Alma Mater dell'Universita' degli Studi di Bologna

di Gabriella Meroni

Quanto tempo trascorrono soli i ragazzi? Come e dove trascorrono le ore tra la scuola e la famiglia? Che relazione esiste tra i ragazzi europei e la strada? Il tempo che i ragazzi trascorrono da soli, senza la compagnia di un adulto, e’ un rischio o un’opportunita’? Sono alcuni degli interrogativi a cui tenta di rispondere la Fondazione Alma Mater dell’Universita’ degli Studi di Bologna in un cincontro aperto ieri pomeriggio e che si conclude domani, al quale prendono parte ricercatori e sociologi che in Europa si stanno occupando dello studio dell’adolescenza e del tempo libero dei ragazzi di eta’ compresa tra i 10 e i 15 anni. Un periodo della vita poco studiato, di cui si dispongono di pochi dati strutturati, ma fondamentale nello sviluppo degli adulti di domani. Tra i 10 e i 15 anni, non piu’ bambini e non ancora adolescenti, i ragazzi di oggi vivono in modo anticipato le contraddizioni del processo di crescita che li porta dalla dipendenza all’autonomia dalla famiglia, distacco che, fino a pochi anni fa, avveniva solo tra i 16 e i 18 anni. La ricerca di Chris Stride sui ”Bambini con le chiavi in Tasca”, condotta in Germania, Portogallo e Italia, (i ragazzini intervistati sono 4090 su un totale di circa 22 milioni presenti nei 15 Paesi dell’Unione Europea), presentata al convegno, dice quanto tempo i ragazzi di questi paesi trascorrono senza la compagnia di un adulto, come e dove lo trascorrono, e se questo tempo e’ motivo di preoccupazione per i loro genitori ed insegnanti o di opportunita’ per loro stessi. Gli adulti intervistati, genitori ed insegnanti, considerano la questione grave (52%), tra questi, gli insegnanti sono ancor piu’ sensibili al problema (70%). Gli adulti, secondo la ricerca, sottolineano i propri timori: aumento dei crimini giovanili (75%); maggiori possibilita’ di fumare sigarette (74%) e di accesso alle sostanze stupefacenti (73%); maggiore possibilita’ di marinare la scuola (69%); i ragazzi non sviluppano a pieno il proprio potenziale (65%); maggiori possibilita’ di bere alcolici (62%); vi e’ il pericolo di gravidanze tra le giovanissime (54%). Tuttavia, moltissimi ritengono che i giovani hanno bisogno di sviluppare un loro senso di indipendenza, e che la costante organizzazione delle attivita’ non consente loro di godersi l’infanzia e l’adolescenza giocando e semplicemente ”facendo i bambini”. Perche’ i ragazzini restano soli dopo la scuola?: I genitori sono ancora al lavoro (36%), non ci sono altri adulti che possano dare una mano nel sorvegliare i ragazzi (30%), non sono disponibili dopo scuola adeguati (21%). Alla domanda ”cosa hai fatto ieri rientrando da scuola” solo il 28% dei ragazzi dichiara che un genitore o un altro adulto e’ andato a prenderlo all’uscita da scuola, il 36% dichiara di essere andato a casa da solo. I ragazzi sono presi a scuola dai propri genitori piu’ spesso in Italia (34%) e in Portogallo (31%) che in Germania (14%). Il 30% va a casa con gli amici. In genere sono i piu’ piccoli e quelli con una migliore situazione economica che trovano qualcuno all’uscita da scuola. Tra quelli che restano soli, il 10% dopo la scuola va a gironzolare in citta’, al parco o in sala giochi; il 59% invece svolge un’attivita’ sorvegliata in un centro sportivo o sociale. Nel corso della serata piu’ di un quarto della totalita’ dei ragazzi ha trascorso piu’ di due ore senza la compagnia di un adulto, il 34% dei ragazzi tedeschi, il 30% degli italiani e il 19% dei portoghesi resta solo per piu’ di due ore. Lo svago e’ stato identificato come l’attivita’ preferita nel tempo libero dopo la scuola dall’84% dei giovani, seguita da praticare sport all’aperto 54%, giocare a casa 45%, e guardare la televisione 18%. Tra le attivita’ di svago ascoltano musica (58%), stanno con gli amici (57%), gironzolano per strada (51%), vanno a casa di un amico (42%), studiano con gli amici (38%), guardano video cassette (37%), vanno al parco (34%), vanno al cinema (30%), stanno a casa con gli amici (29%), vanno al bar (28%), vanno in sala giochi (24%), fumano sigarette (18%), bevono alcolici (12%), navigano in Internet (7%). Tra le tante personalita’ che partecipano al convegno, anche l’allenatore della Virtus Ettore Messina ed Elena Ugolini che presentera’ Schole’ un centro ricreativo che nascera’ a Bologna proprio grazie alla collaborazione fra Fondazione Alma Mater e The Philp Morris Institute.


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