Non profit

Fondazione Cariplo: oltre 144 mln di euro alle attività filantropiche

Il dato è indicato nel Bilancio 2013 approvato ieri, all'unanimità. Inoltre, la Fondazione ha scelto di affidare in gestione la partecipazione in Intesa Sanpaolo a Quaestio Capital Management Sgr. Deciso anche il budget per l’attività filantropica da qui al 2016, con erogazioni stabili a circa 145 milioni di euro.

di Carmen Morrone

Dall’approvazione del Bilancio  avvenuta da parte della Commissione Centrale di Beneficenza emergono risultati importanti, sia sul fronte dell’attività filantropica sia su quello della gestione del patrimonio. Nel 2013, all’attività filantropica sono andate complessivamente risorse per 144,4 milioni di euro (138,8 milioni di euro a sostegno di 1047 progetti + 5,6 milioni di euro in forma di accantonamenti ai fondi per il volontariato). Il totale degli attivi a prezzi di mercato è di 7.198 mld di euro; rendimento complessivo del 10,09%, al netto delle imposte e a valore di mercato.

«Erogazioni stabili, e attenzione al sociale. Il patrimonio cresce ancora; la gestione esterna della quota di partecipazione in Intesa Sanpaolo porta alla completa diversificazione del rischio dei nostri investimenti. La Fondazione esprime grande apprezzamento per il piano industriale appena approvato da ISP», ha considerato il presidente Giuseppe Guzzetti.

Nel dettaglio:
– Ambiente: 129 progetti per un totale di 10,49 mln di euro (7,6 %);
– Arte e Cultura: 487 progetti per un totale di 44,11 mln di euro (31,8%);
– Ricerca Scientifica: 110 progetti per un totale di 26,39 mln di euro (19,0%);
– Servizi alla Persona: 321 progetti per un totale di 57,84 mln di euro (41,6 %) finanziati anche attraverso il sostegno al sistema delle 15 Fondazioni di Comunità, importanti antenne locali nell’attività filantropica complessiva di Cariplo.

L’esercizio 2013 si chiude con un avanzo superiore a 209 mln di euro, un incremento del patrimonio netto a valori di mercato, dopo le erogazioni, di oltre il 6,6% e con un fondo di stabilizzazione delle erogazioni superiore a 200 mln di euro.
«La Fondazione mantiene sostanzialmente costante il livello dell’attività filantropica, con grande attenzione al settore dei Servizi alla Persona, priorità dei nostri tempi, senza mancare gli impegni nei confronti degli altri settori di intervento: arte e cultura, ricerca scientifica e ambiente. Fondazione Cariplo ha incrementato ulteriormente il patrimonio; infine, la decisione di affidare la gestione della partecipazione in Intesa Sanpaolo, a Quaestio Capital Management Sgr segna una tappa importantissima e coerente nel cammino intrapreso da tempo per la diversificazione del rischio nella gestione del patrimonio», ha detto Guzzetti nella riunione di ieri. Qui un intervento video del presidente.

Il risultato dell’attività filantropica 2013 è in linea con gli impegni già presi anche per gli anni futuri: la Commissione Centrale di Beneficenza, nel novembre scorso, ha infatti approvato il budget per l’attività filantropica da qui al 2016, con erogazioni stabili a circa 145 milioni di euro.
Tra le priorità degli interventi nei prossimi mesi il welfare di comunità e innovazione sociale, la formazione e l’occupazione giovanile nell’ambito agricolo e nel manifatturiero.


Al 31 Dicembre 2013 il totale degli attivi a prezzi di mercato è pari a 7,198 mld di euro, suddivisi in tre blocchi principali:
1. gli investimenti liquidi diversificati nel mondo, affidati in gestione a Quaestio (pari a circa 5,2 mld di euro),
2. gli investimenti illiquidi diversificati collegati alla missione della Fondazione (private equity ed infrastrutture, housing sociale, microfinanza ed impact investments, agricoltura, seed e venture capital: pari a circa 500 mln di euro tutti con focus esclusivamente domestico tranne la microfinanza),
3. la partecipazione storica in Intesa Sanpaolo (1,376 mld di euro a prezzi di mercato).
 

Il tasso di rendimento del patrimonio a valori di mercato per l’esercizio 2013 è pari a 10,09% al netto delle imposte, in linea con il benchmark di riferimento della Fondazione.
L’elevato grado di diversificazione del patrimonio (oltre l’80%), insieme agli altri principi prudenziali di investimento che da molti anni guidano la gestione del patrimonio della Fondazione, ha consentito di finanziare un’attività istituzionale importante, incrementando al contempo il valore del patrimonio a prezzi di mercato: dal 1998 al 2013 la Fondazione ha erogato circa 2,82 mld di euro (in media oltre 180 mln di euro all’anno includendo gli accantonamenti al fondo erogazioni, al fondo stabilizzazione delle erogazioni, al fondo per il volontariato) e ha incrementato il valore di mercato del patrimonio netto (dal 1998 al 2013) dopo le erogazioni del 4,81%.

D’altronde il forte inasprimento fiscale sui rendimenti delle fondazioni, occorso nel 2012, e la limitatissima redditività prospettica degli investimenti obbligazionari suggeriscono di completare il processo di diversificazione del suo patrimonio, allo scopo di raggiungere nel lungo periodo gli obiettivi da tempo prefissati: un tasso di erogazione annuale prossimo al 3% del patrimonio e il suo incremento dopo le erogazioni in linea col tasso di inflazione.
Lo strumento utilizzato dalla Fondazione per completare il processo di diversificazione è un mandato individuale di gestione del portafoglio, affidato a Quaestio Capital Management Sgr già utilizzato a partire dal Febbraio 2011 per le partecipazioni minori della Fondazione (Generali, Mediaset, A2A, Fiera Milano ed Acsm-Agam). Questa modalità di gestione realizza una separazione fra i diritti amministrativi (dividendo, diritto di voto) in capo alla proprietà ed i rischi finanziari dell’investimento: al gestore viene affidato l’obiettivo di replicare un benchmark diversificato a livello globale entro precise linee guida, con il massimo grado di trasparenza ed un livello minimo di costi di gestione. Con l’affidamento in gestione della sua partecipazione in Intesa Sanpaolo (4,948% del capitale) la Fondazione continua a svolgere il suo ruolo di investitore di lungo periodo nella Banca, ribadendo completa fiducia nel nuovo management, ma realizza al contempo una piena diversificazione del patrimonio, in coerenza con i suoi obiettivi istituzionali.

«Con questo passaggio – conclude Guzzetti qui un altro video-intervento  – avvenuto nel momento opportuno, Fondazione Cariplo aliena solo i rischi finanziari della partecipazione , ma ne mantiene i diritti di proprietà (dividendo e voto). L’operazione è quindi virtuosa per diversi motivi tra cui: dal punto di vista finanziario oggi rappresenta un vantaggio per la Fondazione perché le permette di ottimizzare il rendimento del patrimonio nel tempo per meglio finanziare le attività filantropiche; dal punto di vista istituzionale, non cambiano le relazioni con la banca per la quale nutriamo assoluta fiducia nella gestione, anche in relazione al piano industriale recentemente approvato: sono certo che coloro i quali avranno il compito di realizzarlo (Giovanni Bazoli, Gian Maria Gros Pietro e Carlo Messina) sapranno farlo, come sempre, al meglio».

 

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.