Salute

La scarpa fa male? Opera il piede

Spopolano negli Usa le cliniche specializzate in chirurgia estetica delle estremità: scopo dichiarato delle operazioni è permettere alle donne di indossare tacchi altissimi e scarpe alla moda senza dolore. Non certo interventi salvavita, ma i medici assicurano: per certe pazienti è una questione di autostima

di Gabriella Meroni

Se le scarpe tacco 12 fanno male, al massimo si pensa a quei cerotti imbottiti di gel che permettono proprio di passare senza traumi una serata speciale. In California, e in particolare a Beverly Hills, hanno pensato a qualcosa di più drastico: una bella operazione chirurgica per adattare i piedi alle scarpe, e indossare finalmente tacchi no limits giorno e sera. Ad avere la brillante idea è stato un podologo, il dottor Ali Sadrieh, che tredici anni fa si è reinventato la professione di chirurgo estetico delle estremità e ha fondato la clinica Evo Advanced Foot Surgery. 
“I pazienti mi portano direttamente le scarpe che sognano di indossare”, ha confessato il medico al New York Times, “e io faccio il possibile per adattare i loro piedi allo scopo. So che può sembrare superficiale, ma mi sono reso conto che per molte donne calzare un certo tipo di scarpa è essenziale per la propria autostima. Così va il mondo”. E anche il marketing, tanto che il chirurgo ha battezzato la procedura “Operazione Cenerentola”.
Ma se  Sadrieh è stato il primo, non è certo l'unico: centri specializzati nella chirurgia del piede a fini estetici hanno ormai aperto in tutte le grandi città degli Usa, con grandissimo successo. Il quotidiano ha scovato altri specialisti dello stesso tipo negli ospedali (come il Mount Sinai di New York), negli studi privati (come la clinica estetica NYC Footcare, con sede proprio di fronte a Wall Street) e perfino nei centri estetici. Tra le richieste più assurde avanzate dai pazienti (e prontamente respinte, almeno a sentire i medici intervistati) ci sono state la liposuzione alle dita dei piedi e perfino l'amputazione del mignolo, sempre per motivi squisitamente di “calzata”. “Devo ringraziare stilisti come Jimmy Choo, Christian Louboutin e Manolo Blahnik”, ha ammesso candidamente il dottor Neal Blitz, che opera a Manhattan. “Perché senza di loro non sarei quello che sono”.
 


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