Welfare

Rifugiati: richieste di asilo aumentate del 60%

Il Centro Astalli rende noti i numeri delle domande di asilo in Italia, che nel 2013 sono state oltre 27mila, il 60% in più dell'anno precedente. Individuate anche 713 vittime di tortura. "Bene l'abolizione del reato di clandestinità", dicono i gesuiti del Centro, "ma occorre migliorare il sistema di accoglienza e colpire i trafficanti di uomini"

di Gabriella Meroni

Le domande d'asilo presentate in Italia nel 2013 sono state 27.830, il 60% in più rispetto all'anno precedente. Lo rende noto il Rapporto del Centro Astalli del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati in Italia, al quale l’anno scorso si sono rivolte in tutte le sedi territoriali circa 37mila persone, 21mila solo a Roma. Il Centro Astalli ha stilato anche una lista tramite la quale è possibile individuare la nazionalità che più ha fatto ricorso al servizio di accoglienza: per il 2013 la maggior parte dei rifugiati è di origini siriane. Sempre numerose, tra le persone incontrate, le vittime di tortura: ne sono state individuate e assistite 713, per la maggior parte provenienti da Paesi africani”.
“Non accettiamo più un’accoglienza emergenziale”, ha detto padre Giovanni La Manna, presidente del Centro, a Radio Vaticana. “Abbiamo accolto positivamente l'abolizione del reato di immigrazione clandestina, un’opportunità per diminuire la vergognosa situazione che viviamo in Italia. Non ha spaventato nessuno il reato di clandestinità: chi rischia la vita nel proprio Paese non viene certamente fermato da questo. Ha reso però più difficile la vita di quelli che sono arrivati. Ricordiamo che gli eritrei, sopravvissuti alla tragedia del 3 ottobre 2013, sono stati accusati del reato di clandestinità e quindi sono rimati bloccati nel Centro di Lampedusa proprio per questo”. 
Con oltre 480 volontari, il Centro Astalli fornisce a rifugiati e richiedenti asilo servizi come mense, case famiglie, orientamento per il lavoro. “Le grandi questioni sono fondamentalmente due: l’arrivo e cosa trovano”, ha aggiunto sempre a Radio Vaticana Berardino Guarino, direttore dei progetti del Centro. “Non hanno altra strada che affidarsi ai trafficanti. Mare Nostrum interviene per evitare che ci siano naufragi, però dobbiamo intervenire sul punto di partenza. Poi il sistema di accoglienza italiano: se noi ogni anno abbiamo circa 30 mila persone e abbiamo a disposizione dai 10 ai 16 mila posti, è chiaro che questi sono insufficienti, quindi bisogna fare un salto in avanti che non significa necessariamente investire più soldi, ma, più semplicemente, programmare, ottimizzare e avere capacità gestionali”.
A far visita al Centro Astalli il 10 settembre 2013 fu Papa Francesco, che ricordò che i conventi vuoti non servono alla Chiesa per trasformarli in alberghi. I conventi vuoti, disse, “sono per la carne di Cristo che sono i rifugiati”. Alla presentazione è stato ricordato che in seguito a questo appello alcune comunità religiose si sono aperte all’accoglienza.  


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