Welfare

Dai preti di Bergamo una mensilità in aiuto alle famiglie povere

Un gesto chiesto dal vescovo agli 800 sacerdoti della Diocesi. Il versamento in occasione del Giovedì Santo, e servirà a costituire un Fondo Famiglia - Casa

di Giuseppe Frangi

Una mensilità dello stipendio per alimentare un Fondo Famiglia Casa. È quanto il vescovo di Bergamo Francesco Beschi ha proposto ai sacerdoti della sua Diocesi, come gesto solidale per la Quaresima. Sono circa 800 i sacerdoti bergamasci, con un stipendio intorno ai mille euro.

Il vescovo ovviamente farà da buon esempio, versando una mensilità, che si aggira sui 2600 euro. Ma per costituire il Fondo la Diocesi ha messo in vendita anche un palazzo di sua proprietà.

«Un scelta compiuta nell’orizzonte della spoliazione necessaria indicataci dal Papa», ha spiegato Beschi. A cosa saranno destinati i fondi? A promuovere specifiche azioni di temporaneo sostegno economico e per incrementare la ricerca di posti di lavoro. Inoltre la diocesi si impegna a investire 600mila euro per la ristrutturazione di un luogo di accoglienza nel centro della città: l’area dell’ex Galgario per la quale è stato avviato un piano con la giunta comunale.

Per Bergamo l’impegno solidale è anche un modo di accostarsi alla canonizzazione di Giovanni XXIII, che avverrà il prossimo 27 aprile. Il percorso è quello delle “opere segno”, progetti che la Diocesi  vuole attuare a partire della Quaresima 2014 seguendo un percorso contrassegnato dalla vicinanza ai poveri, dalla condivisione con le famiglie che hanno perduto le sicurezze fondamentali del lavoro e della casa, da un rinnovato impegno educativo in direzione della solidarietà ispirata dal Vangelo: sei impegni, tre verso i poveri della diocesi e tre invece all’insegna della solidarietà internazionale. Proprio all’interno di una queste “opere segno” s’inserisce la richiesta ai sacerdoti di versare una mensiiltà, nel giorno del Giovedì santo.  La chiesa modello Francesco inizia a farsi strada.

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