Non profit
Befera: preoccupa la poca chiarezza degli ambiti in cui si muove Sogei
Lo ha detto, in un’audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, riferendosi al partner tecnologico unico dell’Amministrazione pubblica e finanziaria
di Marco Dotti
In un’audizione dinanzi alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera era stato più che chiaro: esistono criticità. (In allegato l'intervento integrale).
Queste criticità, soprattutto nell’opinione pubblica, toccano il ruolo e la funzione di Sogei. Per questo, afferma Befera nel documento che qui alleghiamo, la tanto discussa riprogettazione dell’intero sistema informativo della Pubblica amministrazione, apre uno scenario che «coinvolge pesantemente il ruolo della Sogei per la quale è già stato chiesto da tempo al Dipartimento delle Finanze la ridefinizione di un Piano Strategico di evoluzione della Società risultando evidenti i segni di un progressivo affaticamento che ne aveva diminuito le potenzialità di traino all’innovazione che per molto tempo l'avevano caratterizzata».
Ma che cos’è Sogei? Sogei, o Società generale d’informatica Spa, costituita come società del gruppo IRI il 28 maggio 1976, è il partner tecnologico unico e esclusivo dell’Amministrazione pubblica e finanziaria.
Acquistata da Telecom Italia nel 1997 e assunto un assetto azionario di natura totalmente privatistica, è tornata nuovamente in mano pubblica nel luglio 2002 ed è oggi controllata interamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Nella recente storia d’Italia a Sogei è spettato il compito di affiancare le istituzioni, nelle loro riforme, costituire l’anagrafe tributaria, per gestire in modo automatizzato le attività di controllo delle dichiarazioni e di monitoraggio del prelievo fiscale, creare i codici fiscali, realizzare le banche dati con le dichiarazioni Iva e Irpef, elaborare statistiche, incrociare i dati per contrastare l’evasione fiscale, automatizzare il catasto, il demanio, collegare le banche dati alla Guardia di Finanza, sviluppare le nuove tessere sanitarie, .
Senza voler considerare alcuni recenti episodi, ha riferito Befera, «che pure hanno generato serie criticità nell’erogazione dei servizi dei sistemi della fiscalità nonostante l’affermata disponibilità di strumenti di disaster recovery, è un fatto che la Sogei stia progressivamente assorbendo, per norma, nuovi e impegnativi compiti in contesti esterni alla fiscalità. Non avere chiarezza sugli scenari evolutivi di tale società è un elemento di preoccupazione».
Va detto che, prendendo spunto dall’indicazione di Befera e allargandola al campo di nostro interesse, qualcosa va detto anche sul sistema dell’azzardo legale (gambling). Sogei è il cuore statale dei cosiddetti big data, pertanto anche dei dati fiscali sul sistema-gioco italiano. Dipendono dalle reti Sogei, infatti, i sistemi di controllo e convalida delle slot machine (newslot) e delle videolotteries, dei giochi a distanza (skill games), dei giochi numerici a totalizzatore (Superenalotto) e dei classici giochi a pronostico su base sportiva. Questi flussi di dati sono in continua crescita e c’è chi valuta questa crescita in percentuale del 50% all’anno. Un problema per le imprese e le piccole reti, non solo una risorsa come spesso di legge.
Così, d’altronde, in un’altra audizione alla Camera dove veniva interpellato anche sulla questione dei giochi, si esprimeva Cristiano Cannarsa, presidente e amministratore delegato di Sogei: «I big data, come sono definiti, sono sistemi che inevitabilmente sono adottati nei Paesi più evoluti. Si tratta, in ogni caso, di temi che vanno studiati e affrontati con precisi organi, in particolare il Garante per la privacy, ma a mio avviso la condivisione dei dati è fondamentale. Si risparmierebbero, tra l'altro, enormi costi a livello locale. Attualmente, ogni banca dati presuppone una licenza informatica: immaginate cosa significhi a livello di costo delle amministrazioni la proliferazione di tutte queste realtà distribuite» (Camera dei Deputati, Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, mercoledì 20 novembre 2013, citiamo dal resoconto stenografico).
Sappiamo che le piattaforme di gioco sono connesse costantemente ai sistemi centrali di controllo realizzati da Sogei. Sono sistemi complessi che elaborano in tempo reale milioni di transazioni, per oltre oltre 1,33 miliardi di transazioni l'anno. Nel settore del gioco pubblico, Sogei tecnologiche ali avanguardia si propone di realizzare tecnologie che permettano all' Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di svolgere in modo incisivo le attività di controllo e di gestione, garantendo sicurezza dei dati trattati, continuità del servizio e certezza delle informazioni gestite.
Resta però un fatto: il 90% dei dati di cui oggi disponiamo, solo alcuni anni fa non esisteva. Pensiamo che le videolotteries sono attive in Italia dal 2009 e l’on-line è ancora, per molti versi, terra incognita anche se in rapidissima espansione sia in termini di business (+) sia in termini, appunto, di dati e transazioni.
Semplificando, con la continua crescita delle offerte on line, app, o integrate con sistemi di pagamento il flusso di dati rischia di ampliare le criticità già presenti nella rete. (Criticità su cui ci concentriamo nell’intervista con Eugenio Bernardim che speriamo sia un contributo al dibattito e in tal modo venga letta).
Le recenti polemiche sollevate dalla trasmissione Le Iene, con il servizio di Nadia Toffa (qui la nostra intervista alla Iena) che indicava una falla nel sistema di controllo, probabilmente non hanno colto nel segno se ci limitiamo a dati e accuse che dal servizio emergevano, ma possono essere comunque indicative di criticità di sistema che conviene a tutti far emergere. Per capire e per agire, soprattutto ora che la complessità avanza.
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