Volontariato

Touring club: la rivoluzione dei 120 anni

La grande associazione che conta 300mila soci, si rinnova con un nuovo statuto che lascia più spazio alle rappresentanze territoriali. Dice il presidente Iseppi: «Siamo un’unità al plurale: dobbiamo imparare a valorizzare le diversità»

di Giuseppe Frangi

Per festeggiare i suoi 120 anni Il Touring Club ha tagliato il traguardo dei due milioni di visitatori nei siti che aderiscono ad Aperti per Voi, l’iniziativa nata nel 2005 per garantire l’apertura sistematica e continuativa di luoghi di cultura (musei, aree archeologiche, palazzi storici, chiese) grazie al contributo di 1600 volontari.
Franco Iseppi, presidente del Touring, è ovviamente orgoglioso di questo traguardo. «Per noi tenere aperto un sito non significa solo garantire la possibilità di vederlo. Vuol dire soprattutto promuoverli, farli diventare fattore di coesione di una comunità territoriale. In Italia il senso di appartenenza e responsabilità nei confronti non solo della propria città, ma del Paese intero, è estremamente radicato nella vita quotidiana dei cittadini». Oggi i siti di Aperti per voi sono oltre 50 in 18 località diverse. A far la parte del leone è ovviamente Milano dove il Touring è nato per volontà di un gruppo di cittadini benestanti che a fine 1800 avevano voluto promuovere un’idea di turismo più consapevole e soprattutto più diffuso. 
Sono passati 120 anni e l’Associazione si dimostra ancora molto viva, nonostante le difficoltà della crisi e i mutamenti radicali che il turismo ha vissuto, con quasi 300mila soci. Per rimotivarsi e per presentarsi con un filosofia fedele alla propria storia ma aggiornata ai tempi, il Touring si è raccontato con una mostra molto coinvolgente affidata ai “maghi” di Studio Azzurro (link: http://partecipa.touringclub.it/news/in-viaggio-con-litalia-una-grande-mostra-per-festeggiare-insieme
È una storia del turismo allestita sino al 25 maggio al Palazzo della Ragione a Milano: nel percorso le installazioni s’inseguono mentre la strada sotto i piedi dei visitatori si trasforma da sterrata a ferrata per staccarsi e svanire del tutto diventando l’acqua del mare e cielo solcato dagli aerei.
Ma l’anniversario è stata anche l’occasione per una svolta importante, con l’approvazione del nuovo statuto e l’avvio di una governance più adatta ai tempi. «All’inizio il turismo era un fattore importante dell’integrazione nazionale», spiega Iseppi. «Oggi invece ha una fondamentale funzione di valorizzazione dei vari territori: siamo diventati un’unità al plurale. Per questo abbiamo rivisto la governance dando spazio alle rappresentanze territoriali. Le diversità sono una ricchezza e su quelle dobbiamo lavorare e investire». Inoltre lo statuto, dentro una logica immutata di appartenenza, prevede anche il ricorso a strumenti di business, vincolati ovviamente a restare nell’alveo dei valori condivisi. Va in questa decisione l’aver riacquistato da Giunti tutte le quote della casa editrice del Touring.  «La vera sfida del prossimo futuro è quello di fare del turismo un prodotto di un intero sistema che leghi in rapporti virtuosi i beni culturali e ambientali, le infrastrutture, le strutture di accoglienza, la valorizzazione della qualità locale in ogni settore: questa è la vera uscita dalla crisi», conclude Iseppi.
 


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