Welfare
Cinema sociale: è boom del tema del lavoro
Tra new economy e globalizzazione, gli autori riflettono su questo argomento in passato poco presente al cinema
Disoccupati, flessibilizzati, discriminati sul lavoro perché omosessuali, in cerca di primo impiego o di un lavoro part time. Sono i protagonisti tra cinema e fiction di un’onda lunga sul tema del lavoro che comincia dall’ultimo Ken Loach (‘Paul, Mick e gli altrì) e finisce su Raiuno con la serie “Cerco lavoro”, in onda a gennaio.
Mentre il tema del lavoro al tempo della new economy e della globalizzazione è oggetto di indagini e riflessioni per le ricadute pratiche sul mondo del lavoro, il cinema e persino la tv sembrano appropriarsi in questo periodo argomenti solitamente tabù, difficili da affrontare sperando in un certo seguito di pubblico. Il registro non è solo drammatico: nell”Apparenza ingannà con Daniel Auteil diretto da Francis Veber, in uscita a giorni in Italia, si spera in un bis della ‘Cena dei cretini’ e si utilizzano i toni della commedia e della comicità. Laurent Cantet in ‘A tempo pieno’ racconta una storia triste e paradossale: una dirigente d’azienda che, dopo essere stato licenziato, inventa per la famiglia un nuovo inesistente impiego. Per la fiction, oltre a ‘Cerco lavoro’, andrà in onda su Raiuno la miniserie ‘Part time’.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.