Volontariato

Bioterrorismo: ripristinata guardia a deposito armi chimiche

Il complesso si trova vicino a Civitavecchia

di Gabriella Meroni

Verso il superamento delle presunte carenze al sistema di sicurezza del Centro Chimico di Santa Lucia, a Civitavecchia. Dalla scorsa settimana, e’ stato ripristinato il picchetto armato all’ingresso del complesso militare di via Braccianese Claudia, sostituito per oltre un anno da una ditta privata di sorveglianza notturna. Nel deposito e’ custodito un arsenale di armi a base di iprite, adamsite ed altri gas tossici. Il caso è al centro di una interrogazione al Ministro della Difesa, inserita nel question time, da parte del deputato diessino del collegio di Civitavecchia, Pietro Tidei. Non solo si e’ inoltre appreso che negli ultimi quattro anni, a seguito di una fuga di gas iprite sarebbero rimasti ustionati due militari. Secondo fonti militari interne allo stabilimento, le carenze nel sistema di sicurezza, per il quale ogni anno venivano stanziati appositi fondi, erano gia’ state oggetto di una segnalazione da parte di un sottufficiale. Il Ministero della Difesa dispose una ispezione dalla quale pero’ non emerse alcuna irregolarita’. Quella segnalazione nei giorni scorsi e’ stata inviata di nuovo direttamente al procuratore militare Intelisano che l’avrebbe inserita nel fascicolo aperto dopo la serie di articoli del quotidiano “Avvenire”. Negli ultimi quattro anni, inoltre, sempre stando a quanto dichiarato da un ufficiale del centro chimico, all’interno dei laboratori sarebbero avvenuti tre incidenti per la fuoriuscita di iprite, di cui finora non si era avuta notizia, nei quali sarebbero rimasti feriti due militari, ustionati dal gas.


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