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Onu: Il regime in Corea del Nord è come il nazismo
Pesante denuncia di una commissione delle Nazioni unite: "Raccolte 400 pagine piene di testimonianze di stermini, riduzioni in schiavitù e violenze di ogni genere". Per il membro nordcoreano a Ginevra il rapporto è "un falso vergognoso da parte di forze ostili"
Un mese di fitte investigazioni e le dichiarazioni di 320 esiliati in Corea del sud e Giappone (il regime guidato da Kim Jong-Un ha rifiutato di collaborare con la commissione d'inchiesta e quindi non ha fatto entrare i commissari Onu) hanno portato alla scritturia di un dossier di 400 pagine in cui è documentato ogni tipo di abuso dei diritti elementari: "sterminio massivo di persone, violenze sessuali e di altro genere, riduzione in stato di schiavitù. La gravità, la durata e la natura di tali abominevoli atrocità commesse nel paese rivelano la presenza di uno Stato totalitario che non ha alcun parallelo nella Storia contemporanea". Parole come macigni quelle di Kirby. "Ci troviamo di fronte a un abisso oscuro dove anche la dignità delle persone è controllata, negata e poi annientata".
La risposta nordcoreana alla pesantissima accusa non si è fatta attendere: "la rifiutiamo categoricamente, è una vergognosa fabbricazione messa in atto da forze ostili", ha dichiarato So Se-Pyon, rappresentante a Ginevra per la Corea del Nord, che tra l'altro è un membro permanente dell'Onu. "Nessuna scusa, ora sappiamo davvero quel che accade, anche se finora ne abbiamo ignorato l'evidenza", ha replicato Kirby.
Una volta divulgato il dossier, diversi Stati membri dell'Onu hanno appoggiato la richiesta della Commissione di imputare il leader nordcoreano di crimini contro l'umanita alla Corte criminale internazionale dell'Aja. Giappone ed Europa, dal canto loro, hanno presentato una risoluzione che verrà discussa nei prossimi giorni al Consiglio delle Nazioni unite. "Nessuna impunità per ogni responsabile di tali violazioni", ha sottolineato la rappresentante della Ue a Ginevra, l'italiana Mariangela Zappia.
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