Mondo

Terra santa: i leader religiosi in processione per la pace

Domani i patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme partiranno da Gerusalemme fino a Betlemme

di Gabriella Meroni

Viaggeranno e pregheranno per la pace, da Gerusalemme a Betlemme, che è ancora occupata dall’esercito israeliano. Domani, 23 ottobre, i patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme guideranno il “Convoglio di solidarietà per la pace”, che partirà alle 10.45 dal chekpoint di Tantur, a Gerusalemme. Il convoglio, composto da un centinaio di auto, entrerà a Betlemme e giungerà fino a Piazza della Natività, dove leader sosteranno per un preghiera. Essi incontreranno poi la popolazione locale e offriranno le condoglianze alle famiglie delle vittime degli ultimi scontri. La processione continuerà fino a Beit Jala per una visita di solidarietà alla gente locale. Faranno parte del convoglio pure esponenti di comunità religiose cristiane e musulmane e membri di diversi movimenti pacifisti. Va notato che sulla manifestazione pendono tuttora dubbi: le autorità civili e militari israeliane sono state informate dell’iniziativa ma non si sa se daranno al convoglio il permesso di entrare nei territori palestinesi. “Se ci lasceranno entrare, tutto sarà tutto come previsto. Se non lo faranno, mostreranno al mondo violenza, mancanza di democrazia e di rispetto verso le religioni”, spiega a Fides p. Raed Abusahlia, cancelliere del Patriarcato Latino. Gli scopi dell’iniziativa, dicono i leader religiosi in un comunicato, sono: 1. mostrare solidarietà alla popolazione di Betlemme, ancora sotto occupazione israeliana; 2. chiedere l’immediato ritiro dell’esercito israeliano dai territori autonomi palestinesi; 3. invocare la cessazione di ogni forma di violenza da ambo le parti; 4. invitare un intervento della comunità internazionale per proteggere al popolazione civile; 5. chiedere a palestinesi e israeliani di tornare al tavolo di negoziato per raggiungere una soluzione del conflitto, basta sulla legalità internazionale 6. chiedere alle Nazioni Unite di fare pressioni sulla parti per trovare soluzioni e metterle in pratica immediatamente. Nei giorni scorsi il leader religiosi hanno lanciato un appello congiunto che deplora la violenza nei territori e invoca la pace. Il patriarca latino di Gerusalemme, mons. Michel Sabbah, ha ricevuto una lettera con una richiesta di aiuto dal sindaco di Betlemme, Hanna Naser. Mons. Sabbah ha scritto ai fedeli una lettera aperta in cui condanna la violenza e afferma: “Diciamo basta alla sofferenza del popolo palestinese. E’ ora di porre fine alla sua tragedia”. E rivolto agli israeliani dice: “Voi meritate ugualmente sicurezza e pace (…) La chiave della morte o della pace si trova nelle vostre mani e nelle mani del governo che avete eletto”. Ieri, domenica 21 ottobre, il papa ha espresso la sua profonda tristezza per il sangue sparso in Terrasanta, chiedendo la fine della violenza.


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