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Il chirurgo dell’ong: In Iraq c’è un attivismo sociale incredibile

Intervista al medico Fabio Abenavoli, presidente dell'ong Emergenza sorrisi, appena tornato da Nassirya (in cui si reca dal 2006) dove con altri medici ha operato 90 bambini affetti da malformazioni al volto e ustioni

di Daniele Biella

Ben 90 bambini iracheni affetti da deformità gravi del volto, in particolare delle labbra, operati in una settimana: questo il risultato dell'undicesima 'missione chirurgica' in Iraq di medici volontari, chirurghi, anestesisti e infermieri dell'organizzaizone non governativa Emergenza sorrisi. "Ma sono ancora in tanti in attesa di un intervento, così come decine di minori hanno problemi con le ustioni ricevute durante la guerra", sottolinea Fabio Abenavoli chirurgo plastico e presidente di Emergenza sorrisi, che negli anni è intervenuta anche in altri paesi sconvolti dalla guerra, come l'Afghanistan. Il suo team, rientrato pochi giorni fa, ha dato il cambio a un altro gruppo che rimarrà nel paese fino a lunedì prossimo 10 marzo.

Abenavoli si reca nel paese martoriato dalla guerra fin dal 2006: "in questi anni ho visto molti cambiamenti, e ora, con il fatto che si è azzerata al presenza militare e gli iracheni hanno ripreso possesso delle proprie istituzioni, il clima è di forte fermento, c'è tanta voglia di fare e di crescere". Il presidente dell'ong non si aspettava "un attivismo e una sete di conoscenza così dirompente" e lo ritiene un "segnale più che positivo per il futuro del paese". In termini di sicurezza, "è cambiato molto negli ultimi tempi: per esempio noi andiamo in giro accompagnati da personale medico locale, quindi solo civili, non serve una scorta militare, che anzi potrebbe destare risentimento perché per gli iracheni significa volere prender ele distanze da loro, dalla popolazione civile", indica il presidente di Emergenza sorrisi, il cui nome è riformulato in inglese Doctors for smiling children.

Qual'è la mission dell'ong quando si reca in Iraq? "La nostra attività prevalente quando andiamo in loco è operare i casi più gravi, ma buona parte del tempo lo utilizziamo per formare i medici locali, che oggi sono in grado a loro volta di compiere interventi anche delicati", aggiunge Abenavoli. “Anche durante quest’ultima missione 12 medici iracheni, ormai nostri amici dopo tanti anni di collaborazione, hanno preso parte agli interventi chirurgici e hanno ricevuto kit digitali e manuali scientifici che illustrano le tecniche chirurgiche all’avanguardia per trattare al meglio le patologie malformative del volto e le sequele di ustioni" . Sono parecche decine i volontari di Emergenza sorrisi disponibili a recarsi in Iraq per operare:"Tutti hanno il diritto di avere accesso alle migliori cure mediche possibili per risolvere le proprie patologie, ancor più se si tratta di bambini che hanno impresso negli occhi la sofferenza della guerra. Il nostro impegno in favore dell’Iraq, come degli altri paesi in cui siamo presenti, è di poter guarire tanti bambini, donare speranza alle famiglie e condividere la conoscenza con i medici locali”.

Emergenza Sorrisi dal 2007 opera bambini affetti da malformazioni del volto, sequele di ustioni, patologie pediatriche in genere. Dall' anno di fondazione ne sono stati operati almeno 2740 in paesi come Benin, Gabon, Tanzania, Etiopia, Congo, Costa d’Avorio, Bangladesh, Indonesia, Iraq, Afghanistan, Kurdistan, Pakistan, Haiti, Libia. Sono 300 i medici volontari italiani partecipano alle missioni chirurgiche e più di 260 sono i medici locali formati nel corso delle numerose missioni.

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