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Tasi e non profit, verso una conferma delle regole Imu

Secondo i rumors raccolti dal Sole24Ore nella versione definitiva del decreto - in pubblicazione sulla Gazzetta tra oggi e domani - per la Tasi dovrebbero valere le stesse regole ed esenzioni già in vigore per l'Imu. Quindi il non profit dovrebbe pagare solo per le porzioni di immobili destinate ad attività commerciali. Salvo sorprese, naturalmente...

di Gabriella Meroni

Il nuovo Decreto "salva Roma" approvato dal Consiglio dei Ministri dello scorso venerdì 28 febbraio, dovrebbe ottenere oggi la firma del Capo dello Stato ed essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale tra oggi e domani. Il testo del decreto legge sembra ormai stabilizzato, salvo colpi di scena dell'ultim'ora. Dalla versione finale del provvedimento, emerge l'esenzione dalla Tasi (la tassa sui servizi indivisibili dei Comuni) non solo dei 25 immobili concordatari della Santa Sede (come era stato previsto inizialmente nella bozza), ma anche i "fabbricati destinati esclusivamente all'esercizio del culto", quelli rientranti nelle categorie catastali da E/1 a E/9, quelli destinati ad uso culturale, quelli appartenenti a Stati esteri o organizzazioni internazionali e gli immobili posseduti da Stato ed enti pubblici destinati esclusivamente ai compiti istituzionali. Gli enti non commerciali (Chiesa, no profit e sindacati) pagheranno la Tasi solo sulla parte dell'immobile in cui viene svolta attività commerciale, come avviene già per l'IMU.

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