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Misericordie: gli Stati generali per volare più alto

Al via il 7 febbraio gli Stati generali delle Misericordie d'Italia, un «appuntamento strategico» per riscoprire «il proprio ruolo di porta aperta verso la comunità, punto di ascolto e di possibilità di intervento», spiega il presidente Trucchi

di Antonietta Nembri

Tre giorni per «volare più alto» per tornare a scoprire «il proprio ruolo di porta aperta verso la comunità, punto di ascolto e di possibilità di intervento», così il presidente nazionale delle Misericordie, Roberto Trucchi parla degli Stati generali della Confederazione delle Misericordie d’Italia che si aprono domani, venerdì 7 febbraio a Roma.
Un appuntamento cui parteciperanno i quadri dirigenti nazionali, regionali e locali visto come un’occasione «per condividere insieme le linee di indirizzo e i percorsi di metodo su cui sviluppare l’azione comune nei prossimi anni; linee e percorsi che impegneranno poi nel servizio alle Misericordie secondo le rispettive competenze» spiega ancora Trucchi che definisce gli Stati generali un appuntamento «strategico per il nostro Movimento: stiamo vivendo una fase nuova e positiva di cambiamenti e di crescita complessiva, con sfide spesso delicate, ma anche con grandi opportunità».
Abbiamo chiesto a Roberto Trucchi di anticiparci qualche tema.

Quali le nuove sfide? E come pensate di rispondere?
«Se una volta ci venivano fatte soprattutto richieste nel campo sanitario, oggi sono moltissime quelle relative al sociale che stanno non solo aumentando ma aumentano anche le tipologie ed è su questo che dovremmo confrontarci e su questo cercare di capire come affrontare queste situazioni e come essere vicini alle persone e cercare di fare un progetto anche per noi».

Ci sono nuovi progetti?
«Ci rendiamo conto che non basta più il solo aspetto sanitario. E su come affrontare le novità ci dobbiamo confrontare. Perché ci rendiamo conto che occorre innovare costruendo nuovi servizi, strutture nuove, metterci in rete per creare una sorta di impatto sociale, dobbiamo cercare di sviluppare risposte ai problemi quotidiani non solo in ambito strettamente sanitario, ma anche in tutti gli altri campi. Senza tralasciare il fatto che anche in campo sanitario sono aumentate le richieste e i bisogni. Il come farlo lo stabiliremo insieme andando a riscoprire il nostro ruolo di porta aperta verso la comunità»

Un ritorno alle origini?
«Forse negli anni ci siamo un po’ schiacciati nei tecnicismi, abbiamo smesso di ascoltare ed essere vicini con il cuore oltre che con la tecnica a chi ha bisogno. Dobbiamo riprender il nostro cammino riscoprendo i valori e i principi che hanno portato le Misericordie a essere dopo quasi 800 anni un centro propulsore della vita sociale. Ho sempre sostenuto che non bastava tanta buona volontà per fare il volontario, oggi devi essere un professionista. Purché questo professionismo non superi  l’allungare la mano verso il prossimo che è un po’ il cuore del nostro movimento».

Sabato agli Stati generali viene lanciata Alzaia, che cosa è?
«Alzaia è un progetto, un laboratorio stabile delle Misericordie. Lo abbiamo creato proprio per dare una possibile risposta a queste problematiche emergenti. Le direttrici su cui ci muoveremo saranno quattro e le abbiamo coniugate in quattro verbi: essere – fare – raccontare – sviluppare»

Cioè?
«In pratica: essere, nel senso che andiamo a riscoprire chi siamo è una cultura dell’identità. Il fare riguarda il cosa e il come cercheremo di muoversi. Il raccontare perché è importante che tra misericordie ci raccontiamo le esperienze, impariamo a comunicare chi siamo e cosa facciamo. Per esempio una cosa buona fatta da una Misericordia, può essere spunto per qualche altra sul territorio. Infine, c’è lo sviluppare, cioè l’innovare cercando di costruire servizi, strutture, nuove azioni e reti, è aprire relazioni. L’obiettivo di questo laboratorio è cercare di creare questo sussulto per cercare di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti quando abbiamo scelto di far parte di questo grande movimento».

Gli Stati generali delle Misericordie si terranno da domani a domenica 9 febbraio a Villa Aurelia a Roma. Qui si riuniranno i quadri dirigenti di un movimento di volontariato che quest’anno compie 770 anni e che in Italia conta circa 800 sedi e 800mila confratelli, un quarto dei quali attivo nel volontariato in diversi ambiti: dall’emergenza medica (118) ai trasporti socio-sanitari, dalla donazione di sangue ed organi alle onoranze funebri, dalla protezione civile alle missioni internazionali, ai servizi sociali e di assistenza per disabili, anziani e portatori di handicap.