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L’articolo 14 sui giochi, approvato

Passa in Senato il testo della Legge Delega, compreso il delicato articolo sul gioco d’azzardo legalizzato. Sulla pubblicità un passo indietro rispetto alla formulazione prevista dalla Camera. Importante, l'approvazione dell'Ordine del giorno Mirabelli, alla cui stesura ha collaborato l'Associazione Movimento No Slot

di Lorenzo Alvaro

«Sull’articolo 14 della delega fiscale non arretreremo» è quanto aveva affermato Mauro Maria Marino, presidente della Commissione Finanze del Senato e relatore di maggioranza della Legge Delega , in merito al divieto agli spot nelle fasce protette in radio e tv per i giochi d’azzardo (qui l’intervista).

Ed è proprio la pubblicità ad essere l’unico nodo e terreno di confronto di un testo che sembra essere stato varato in aula al Senato,senza grosse sorprese.

L’emendamento di Franco Carraro (Fi) infatti proponeve di limitare il divieto di pubblicità «nelle fasce protette delle trasmissioni radiofoniche e televisive per i giochi con vincita in denaro qualora la programmazione sia prevalentemente destinata ai minori».

Un cambiamento drastico in peggio rispetto al testo emendato da Lorenzo Basso (Pd) alla Camera che recitava, sempre sul divieto pubblicitario, «sempre  per i giochi in denaro che inducono comportamenti compulsivi».

Ad avere la meglio è stato, invece, un emendamendo di Riccardo Nencini (Psi) che, anche se non prevede il diviato totale come previsto dalla formulazione della Camera, fa riferimento alle direttive Europee, aggancia quanto previsto dalll'emendamento Carraro alla regolamentazione Ue. Spiega Nencini Si prevede il divieto di pubblkicità nelle trasmissioni radio e tv nel rispetto delle regole Ue a tutela dei minori per quanto riguarda i giochi con vincite in denaro che inducono comportamenti compulsivi”. N

L’unico altro correttivo sostanziale da sottolineare riguarda il comma 1 lettera “v” circa la «istituzione di un apposito fondo finalizzato al contrasto del gioco d’azzardo patologico,  anche in concorso con le finanza regionale  e locale». Il testo è stato emendato e rende la dotazione del fondo «stabilita annualmente con la legge di stabilità» e finanziato «attraverso modifiche mirate alla disciplina fiscale dei giochi pubblici idonee ad incrementare le risorse erariali».
     
Contestualmente il Senato ha anche approvato l’ordine del giorno,  nato all’interno di un incontro con il Movimento No Slot e i promotori, a firma di Franco Mirabelli, Donatella Albano e Stefano Vaccari. Il presidente della Commissione Finanze del Senato, Mauro Maria Marino, a proposito degli odg ha spiegato che «gli ordini del giorno, trattandosi di una legge delega, hanno una maggiore importanza». E l'Odg in questione tocca punti rilevanti e sensibili.

L’ordine parte da due considerazioni fondanti:

  1. Negli anni la durata di una singola giocata consentita per le slot è diventata di 1 euro ogni 4 secondi, rendendo sempre più probabile la caduta nel gioco compulsivo (come attestano i più recenti studi trovano nella velocizzazione delle giocate uno dei suoi elementi costitutivi) e la dipendenza oltre che appesantire il rapporto tra spesa e tempo di gioco, aumentando la prima e riducendo il secondo;
  2. La vicinanza oggi consentita di locali in cui vi sono slot con luoghi frequentati da giovani a partire da scuole, oratori, ospedali, centri di aggregazione giovanile o per anziani, piscine e ogni luogo socialmente sensibile rappresenta una attrazione insana per minori e studenti

E perciò impegna il governo su tre fronti:

  • Intervenire sulla normativa per aumentare i tempi di gioco in rapporto alla spesa al fine di dissinescare uno degli elementi costitutivi dell’insorgere di ludopatie;
  • Regolamentare l'uso delle slot od analoghe apparecchiature di gioco con vincite in denaro non consentendone l'uso, laddove non già previsto dai regolamenti comunali e regionali,  in caso siano collocate a meno di 500 metri dalle scuole, negli orari di ingresso e uscita degli studenti;
  • Avviare una riflessione sulla opportunità di concentrare le macchine da gioco solo in luoghi dedicati, in cui sia più possibile controllare e impedire l'accesso ai minori al fine di limitare i danni che non cessano di prodursi a livello sociale e sanitario.

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