Cultura

Un’Arena di Pace per celebrare la resistenza

Il prossimo 25 aprile l'Arena di Verona tornerà ad accogliere il popolo della non violenza

di Redazione

Hanno firmato Alex Zanotelli e Carlin Petrini, Gianni Bottalico e Paolo Beni, Cecilia Strada e Ascanio Celestini, Riccardo Bonacina e Gad Lerner. L'iniziativa è stata presentata oggi a Roma. Il prossimo 25 aprile Verona tornerà ad ospitare l’Arena di Pace. “L’Arena di Pace e Disarmo 2014” è un evento che vedrà riunito l'intero popolo della Pace: associazioni laiche e religiose, esponenti della società civile, singole persone… tutti insieme per convergere in una comune campagna per il “disarmo militare e la difesa civile”.

«La resistenza oggi si chiama nonviolenza, la liberazione oggi si chiama disarmo», dicono gli organizzatori. L’appello parte dicendo che «l’Italia ripudia la guerra, ma noi continuiamo ad armarci. Crescono le spese militari, si costruiscono nuovi strumenti bellici. Il nostro Paese, in piena crisi economica e sociale, cade a picco in tutti gli indicatori europei e internazionali di benessere e di civiltà, ma continua ad essere tra le prime 10 potenze militari del pianeta, nella corsa agli armamenti più dispendiosa della storia. Ne sono un esempio i nuovi 90 cacciabombardieri F35, il cui costo di acquisto si attesta sui 14 miliardi di euro. […] Per immaginare e costruire già oggi un futuro migliore è indispensabile, urgente, una politica di disarmo, partendo da uno stile di vita disarmante».

La proposta qual è? «Proponiamo la convocazione di una iniziativa nonviolenta nazionale: un grande raduno, di tutte le persone, le associazioni, i movimenti della pace, della solidarietà, del volontariato, dell’impegno civile, che faccia appello non solo ai politici ma innanzitutto a noi stessi, chiedendo a chi vi parteciperà di assumersi la responsabilità di essere parte del cambiamento che vogliamo vedere nel mondo». L’obiettivo della giornata è «scrollarsi dalle spalle illusioni e paure, rimettersi in piedi con il coraggio della responsabilità e della partecipazione per disarmarci e disarmare l’economia, la politica, l’esercito».

 

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