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Il bilancio amico dei bambini? Quello della Ue

Le associazioni di tutela dei diritti dei minori hanno accolto con entusiasmo l'approvazione del Bilancio Ue 2014-2020. Franco Muzio (Sos Villaggi dei Bambini) osserva come in Italia invece si continui a tagliare il Fondo nazionale Infanzia

di Redazione

C’è chi investe nei minori, chi non taglia le risorse. Questa è l’Unione europea e non è un caso che il Bilancio Ue 2014-2020 approvato dal Parlamento Europeo è stato accolto, da Sos Villaggi dei Bambini e dalle associazioni impegnate nella tutela dei diritti dell’infanzia, con entusiasmo. Sos Villaggi dei Bambini Italia, infatti, in una nota sottolinea come «il congiunto lavoro di Advocacy, degli ultimi anni, ha fatto sì che il Parlamento abbia finalmente considerato l’infanzia priorità nel nuovo Bilancio. I bambini “non verranno penalizzati da alcun taglio” e “torneranno a essere obiettivo dei diversi programmi di finanziamento stanziati dall’Unione Europea”».

«Se in Europa qualcosa si sta muovendo, in Italia purtroppo no! La politica non sembra essere dalla parte dei bambini» osserva Franco Muzio, Direttore di SOS Villaggi dei Bambini Italia. «La Legge di stabilità 2014/2016, approvata alla vigilia di Natale, ha tagliato del 22% il Fondo Nazionale Infanzia e Adolescenza per il 2014 e di quasi il 30% per il 2015 e il 2016. In dieci anni lo Stato Italiano ha tagliato l’80% del Fondo Nazionale Infanzia e Adolescenza. Investire sui bambini e sui ragazzi deve essere una priorità!», ribadisce con forza Muzio.
 
Sos Villaggi dei Bambini, insieme ad altre organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti dei bambini, ha anche presentato a fine novembre, a Bruxelles, il  Manifesto Child Rights, invitando i futuri membri del Parlamento europeo a fare la differenza per i bambini in Europa e nel mondo. Il Manifesto giunge in un momento cruciale: i partiti politici europei sono attualmente in fase di definizione delle priorità per il futuro e ci si sta avvicinando alle nuove elezioni. Il Manifesto ricorda, infatti, all'Unione europea i suoi obblighi nel promuovere e proteggere i diritti dei bambini e sollecita il Parlamento europeo nel difendere gli interessi dei bambini in ogni area e settore.
 
«Il nostro è un percorso iniziato anni fa che ci ha visti prima capofila nello sviluppo e implementazione delle Linee Guida accolte dall’Onu, in materia di accoglienza fuori dalla famiglia d’origine, e poi nella promozione del manuale Moving Forward “Implementing the Guidelines for the Alternative Care of Children” una guida pratica per l’utilizzo efficace delle Linee Guida Onu» ricorda Franco Muzio. «È stato lanciato a livello europeo il network “EU Alliance for Investing in Children” e abbiamo lavorato affinché diventasse effettiva tanto a livello europeo quanto nazionale, la raccomandazione europea “Investing in children”, secondo la quale è necessario garantire un accesso adeguato alle risorse e un sostegno al reddito dei genitori, servizi di qualità accessibili e la partecipazione di bambini e adolescenti al loro percorso di crescita».
 

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