Famiglia

Londra: secco no all’eutanasia

Il diritto alla "dolce morte" lo aveva richiesto una donna paralizzata completamente a causa di una malattia neurodegenerativa incurabile

di Paolo Manzo

La giustizia britannica ha negato oggi ad una donna paralizzata completamente a causa di una malattia neurodegenerativa incurabile, il diritto a togliersi la vita per mano del marito.

Diane Pretty, 42 anni, con l’appoggio di due associazioni, voleva assicurarsi che la giustizia non punisse suo marito in caso l’avesse aiutata a morire.

L’alto tribunale di Londra ha però respinto il ricorso oggi, stabilendo che il marito di Pretty potrà essere accusato di omicidio se aiuterà la moglie a suicidarsi.

La legge inglese sul suicidio (del 1962) prevede sanzioni di tipo penale a chiunque aiuti una persona a togliersi la vita ma, gli avvocati di Diane Pretty, avevano sostenuto che la stessa legge contravveniva la Convenzione europea dei diritti umani.

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