Natale festa universale, non solo dei cristiani. E' la conclusione cui è arrivata una ricerca condotta dal Pew Research Center americano, una sorta di Istat non profit, sull'atteggiamento dei cittadini nei confronti della ricorrenza che celebra la nascita di Gesù. Ebbene, è emerso che l'81% degli abitanti degli Usa che si dichiara non cristiano quest'anno festeggerà il Natale, se non nell'aspetto più squisitamente religioso, almeno per il valore "culturale": il 51% degli americani considera comunque Christmas una "festività religiosa", il 32% una festa di tipo culturale e il 9% ha entrambe le opinioni.
Ma ecco i numeri dello studio (che potete leggere integralmente
qui).
Il Natale 2013 sarà celebrato dal 96% dei cristiani (e fin qui, niente di strano), ma anche dall'87% di coloro che si dichiarano a-religiosi (atei, agnostici o indifferenti), dal 76% dei buddisti e dal 73% degli induisti. Addirittura, i ricercatori del Pew Center hanno scoperto che il 32% degli ebrei fa l'albero di Natale in casa (una tradizione che conserva il 79% degli americani in generale), mentre i musulmani, secondo lo studio, partecipano a iniziative natalizie per motivi culturali. Negli Usa, conclude la ricerca, coloro che si dichiarano cristiani sono il 73%, gli a-religiosi il 20% e il 6% si dicono fedeli di altre religioni.
Il Natale è comunque anche una festa per il non profit, visto che in questo periodo le associazioni ricevono tradizionalmente più contributi dai donatori: secondo un sondaggio condotto dal
Charity Navigator,
la maggior parte delle charity riceve in questo periodo circa il 40% dei fondi di tutto l'anno. Quanto alle tendenze filantropiche,
il 55% delle associazioni prevede che quest'anno riceverà circa lo stesso importo in donazioni rispetto al 2012, il 36% confida di ricevere di più e e solo il 9% di meno. Ai donatori abituali, coloro cioè che d'abitudine sostengono una o più organizzazioni non profit, il Charity Navigator ha chiesto di indicare i primi tre motivi per cui ben il 91% di loro donerà proprio a Natale: uno su dieci ha indicato come motivazione principale "gli appelli delle associazioni", uno su tre "lo spirito religioso/altruistico del Natale", ma
la maggioranza non ha avuto dubbi: a spingerli ad aprire il portafoglio sono, come sempre, "gli sgravi fiscali".
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