Sostenibilità

Alla ricerca dell’albero di Natale più green

Abete sintetico o naturale per le feste? Questo il dubbio che assale ogni anno gli animi più eco-sostenibili. I suggerimenti di Brunori, consulente del Progetto europeo Forest in The World e quelli di Coldiretti per le piante vive.

di Antonietta Nembri

Per essere davvero green quest’anno l’albero di Natale dev’essere sintetico o naturale? In poche parole per chi ha un animo sensibile all’ambiente e vuol essere eco-sostenibile cosa deve scegliere? A cercare di dare una risposta è Antonio Brunori del Pefc Italia (emanazione del Pan-european Forest Certification Council), consulente del progetto europeo Forest in the World (promosso in Italia dalle ong Cisv, Cospe e Gvc). Sostiene Brunori: «L’albero finto può rappresentare la soluzione più "eco" se viene riutilizzato ogni anno e per più generazioni, altrimenti è senz’altro meglio un albero vero. Basti pensare che per produrre un albero finto si emettono 23 kg di anidride carbonica, mentre gli alberi coltivati assorbono CO₂ e un ettaro di vivaio produce ossigeno per 45 persone». E non va trascurato,  continua ancora Brunori che esiste «il problema dello smaltimento dei rifiuti nel caso dei materiali sintetici».

Certo l’ideale sarebbe di avere a disposizione degli alberi vivi in giardino, ma non è un’opportunità a disposizione di tutti, anzi. «Se si opta per l’acquisto di alberi naturali, va tenuto presente che quelli di origine italiana (abete rosso e bianco) derivano per il 90% da coltivazioni specializzate che danno lavoro a oltre 1.000 piccole aziende agro-forestali, creando un’economia integrativa per tante famiglie nelle aree marginali di Alpi e Appennini» continua Brunori. «Il restante 10% è costituito da alberi venduti senza radici (che quindi non si possono ripiantare per l’anno successivo) ricavati dai lavori di sfoltimento e pulitura dei boschi, utili a migliorare l’assetto idrogeologico del territorio».

Si stimano in circa 6 milioni le famiglie che hanno acquistato o acquisteranno un abete, per un totale di 150 milioni di euro (dati del Corpo Forestale dello Stato). Una volta comperato il nostro alberello, però, i problemi non sono ancora finiti: occorre prendersene cura in modo da conservarlo e poterlo riutilizzare in futuro. Anche per questo la Coldiretti , a favore «del vero abete contro l’accumulo di plastica, di rifiuti e di oggetti usa-e-getta», ha elaborato un decalogo con tutti i “trucchi” per un corretto uso dell’abete che vanno dal momento della scelta dell’abete (pochi giorni prima) a quella del luogo in cui posizionarlo (luminoso e lontano da fonti di calore). L’ideale è di addobbarlo a ridosso del 24 dicembre per evitare di appesantire i rami, evitando di spruzzare la neve sintetica che non fa respirare la pianta. La terra del vaso va tenuta umida (usare un nebulizzatore solo se non si sono messe le luci). Appena finite le feste l’abete va messo su un balcone o meglio piantato in giardino.
E se non abbiamo lo spazio per piantarlo e recuperarlo l’anno dopo? «Niente paura» rassicura Brunori, «alcuni vivai o grandi negozi prevedono di ritirare l'albero di Natale una volta finite le feste; in alternativa, possiamo donarlo ai centri di raccolta indicati dai vivaisti, dai Comuni o dal Corpo forestale dello Stato».

Da parte di Wwf e Greenpeace, arriva il suggerimento di ricorrere ad alberi realizzati con materiale riciclato o attraverso il fai-da-te, ad esempio recuperando i rami provenienti dalla potatura dei nostri boschi.
L’associazione ambientalista Fare Verde Onlus da parte sua lancia un appello a non usare gli alberi di abete “vivi” . La scelta rispettosa della natura e pienamente in linea con la tradizione secondo Fare Verde andrebbe quindi orientata sull’addobbo di piante vive, all’aperto e in vasi idonei oppure impiantate in giardini o terreni. Per quanti preferiscono non rinunciare al fascino e alla tradizione dell’albero in appartamento, «è sicuramente da favorire la soluzione dell’abete sintetico che consente un riutilizzo illimitato negli anni».

Insomma il dibattito abete vivo sì o albero sintetico non si esaurisce.


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