Non profit

Se la Coop promuove le slot

Sui treni Frecciarossa e nelle Grandi Stazioni la Coop si promuove con una “slot machine Fior Fiore Coop”, ammiccando che “si vincono premi e possono giocare tutti i passeggeri, anche i bambini”. L'Associazione AND-Azzardo e Nuove Dipendenze e Movimento no slot, chiedono di fermare questa perniciosa azione di marketing

di Redazione

L'Associazione di Promozione Sociale AND-Azzardo e Nuove Dipendenze  e l'Associazione Movimento No slot, dopo la segnalazione di Marco Dotti, nel blog su Vita.it, hanno preso carta e penna e scritto ai responsabili di Coop perchè venga fermata l'iniziativa promozionale a suon di slot. Ecco la lettera firmata dai due presidenti, Daniela Capitanucci e Riccardo Bonacina.

Già in passato Coop ha incontrato pericolosamente il mondo del gioco d’azzardo: era il 2011 quando Coop Piemonte installava presso i suoi punti vendita distributori automatici di Gratta e Vinci. Dopo diversi mesi di segnalazioni e proteste, la Cooperativa si riallineava ai suoi valori rimuovendo tali apparecchiature.

Oggi riscontriamo, e nuovamente segnaliamo, un fatto che merita un immediato cambio di rotta.

Lo riassumiamo con la parole di Marco Dotti, che, come scrive nel blog su Vita.it, il 12 dicembre sul treno Frecciarossa Roma-Milano delle 16 viene avvicinato da una hostess che, mostrando un tablet gli offre di giocare con una “slot machine Fior Fiore Coop”, ammiccando che “si vincono premi e possono giocare tutti i passeggeri, anche i bambini”. In Stazione, spuntano poi postazioni dedicate di fronte alle quali si accalcano persone in coda per giocare proprio a queste “Fior Fiore Coop Slot Machine”.

Citando l’articolo di Dotti, rileviamo come “è questa dimensione tentacolare, strisciante dell’azzardo che assume una slot machine come modello di promozione e marketing a far paura”.

Il ragionamento che sta alla base del lancio di questa campagna pare tanto chiaro, quanto aberrante:  se l’azzardo in Italia è un fenomeno di massa (questo è un dato di fatto) →se le slot machine sono così amate dagli italiani (su questo nutriamo invece più di un dubbio) → allora replichiamone il modello estetico. 

In termini di aberrazione, invece, il ragionamento non fa i conti con il fatto che replicando un “modello culturale”  lo si legittima, lo si rafforza e se ne diventa complici.

Chi ha scelto questa campagna promozionale, chi l’ha approvata, chi l’ha accettata era pienamente consapevole del fatto che è proprio in queste zone apparentemente docili e neutre si gioca gran parte della violenza che avvelena le radici stesse della vita quotidiana?”. Per questo ci rivolgiamo a voi.

Guardiamo con preoccupazione a tale iniziativa commerciale come associazioni chediamo da tempo si occupano del problema, dal lato prevenzione e dal lato cura dei suoi effetti patologici. Tale campagna non è neppure in linea con i valori cui Coop aderisce. Secondo il dettato dei propri Padri  fondatori la Cooperativa si ispira all’etica della responsabilità sociale.

“La cooperativa lavora a vantaggio di tutti i consumatori e della comunità. E’ impegnata nella difesa dei diritti e degli interessi di tutti i consumatori nella difesa della salute.

La cooperativa appartiene ai soci, primi destinatari e protagonisti del percorso di sviluppo umano e creazione di valore che ispira l’attività cooperativa. Tutti sono parimenti impegnati per la realizzazione degli impegni che la Cooperativa si è assunta con la carta dei diritti.

(…)

La Cooperativa promuove una cultura del consumo in cui le scelte non corrispondano solo a un bisogno, ma che siano una affermazione di identità, una espressione di valori e convinzioni.

La cooperativa si impegna a scegliere i prodotti cercando il giusto equilibrio di prezzo, servizio, sicurezza e qualità. I prodotti lontani da questi requisiti non sono messi in vendita.

La Cooperativa fa parte della comunità e dà il suo contributo per migliorarne le condizioni materiali, morali e culturali.

La cooperativa si impegna a collaborare con associazioni di persone con lo scopo disinteressato di soccorrere i più deboli e svantaggiati, di aiutarsi vicendevolmente, di diffondere cultura.

Con esse confronta i propri obiettivi, nel rispetto delle specificità ideali, religiose e culturali e delle autonomie di ciascuno; partecipa insieme con tali associazioni a iniziative e campagne di informazione ed educazione volte alla prevenzione del disagio sociale, all'educazione ai consumi, alla difesa della salute, dell'ambiente e dei diritti di cittadinanza.

 

La piaga dell’azzardo di Stato in Italia ha ormai raggiunto dimensioni allarmanti, con ricadute pesanti in termini di salute, compromissione del benessere personale e sociale, impatto negativo sugli altri consumi non aleatori e sul tempo di vita delle persone.

Nulla che si abbini all’azzardo può essere considerato utile per migliorare le condizioni materiali, morali e culturali del nostro Paese, e men che meno alla prevenzione del disagio sociale, all'educazione ai consumi e alla difesa della salute.

Ritirare questa campagna sarebbe dunque un buon segno. Un segno di forza, non di debolezza.

Ed è questo che chiediamo di fare rapidamente alla vostra direzione.

L'invito è quello di far girare questa lettera con l'hastag #lacoopnonsiamonoi

 

 


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