Cultura

Effetto 11 settembre: boom dell’agriturismo

I posti letto continuano a crescere, ma ancora il 30% delle richieste non è accolto

di Gabriella Meroni

Nel 2001, per l’agriturismo italiano, incremento dei posti letto nell’ordine del 5%, rispetto all’anno precedente. Nonostante ciò, Agriturist stima in oltre 400 mila le richieste di prenotazione che non hanno trovato soddisfazione nel corso dell’estate. Un fenomeno rilevante soprattutto nel Mezzogiorno, meta preferita per le vacanze balneari, che tuttavia rappresenta ancora solo il 15% dell’offerta agrituristica nazionale.

E “colpa” anche di Internet (che sei aziende su dieci indicano ormai come il mezzo di promozione più efficace) per effetto del quale il mercato ha assunto in breve tempo dimensioni mondiali, portando ospiti anche dal Giappone e dall’Australia, e incrementando notevolmente le presenze dal Nordamerica (molte, in settembre, quelle annullate a causa degli attentati). La stagione agrituristica, secondo quanto rilevato da Agriturist su un campione di 200 aziende, è andata sostanzialmente bene, soprattutto per effetto di un incremento medio delle presenze di circa il 10% nelle regioni ancora poco frequentate dagli appassionati di agriturismo; stabile invece, con qualche flessione in giugno e in settembre, la domanda in Toscana, Umbria e Trentino Alto Adige, mete ormai consolidate delle vacanze in fattoria.

Un ospite su quattro viene dall’estero, soprattutto Germania e, fatte le debite proporzioni di mercato, Olanda. In crescita, come detto, le presenze extraeuropee; comincia a farsi sentire anche la domanda dell’Europa dell’Est. Prosegue la contrazione dei periodi di soggiorno: raramente superano la settimana, e, anche in alta stagione, arrivano molte richieste di durata inferiore (3-5 giorni).

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.