Welfare
Nigeria: lapidata in nome della sharia?
La sentenza sarà eseguita se il governatore della regione darà l'Ok. Nonostante la donna stia aspettando un bambino...
di Paolo Manzo
La associazione francese ?Acción Derechos Humanos? ha chiesto oggi al presidente nigeriano l?indulto per una donna incinta condannata a morte per lapidazione, dopo che un tribunale islamico di Lagos l?aveva accusata di adulterio.
In un documento, l?associazione chiede all?ambasciatore nigeriano a Parigi che ?interceda di fronte all presidente della Nigeria per ottenere la grazia di Safiya Tungar e del bimbo che porta in grembo. La condanna è assolutamente inaccettabile e si basa su costumi barbarici. Inoltre la donna è incinta ed è inammissibile la condanna a morte di un bambino innocente?, conclude il documento.
L?associazione ha anche richiesto al governo transalpino il suo intervento. Safiya Tungar-Tudu, 30 anni, è stata condannata il 9 di ottobre dalla Corte superiore di Guadabawa, per essere stata messa incinta da un uomo con cui non era sposata. Un atto considerato contrario alla legge islamica (sharia), instaurata da un anno nella provincia di Guadabawa.
La data dell?esecuzione della sentenza non è ancora stata stabilita e deve essere approvata dal governatore della regione. La Nigeria è uno dei Paesi più popolati dell?Africa, con i suoi 120 milioni di abitanti ed è teatro, da più di vent?anni, di sanguinosi scontri tra comunità religiose, in primis, tra musulmani e cristiani.
Le relazioni tra i due gruppi si sono ulteriormente deteriorate dopo l?introduzione della legge islamica in 12 delle 19 regioni del nord della Nigeria.
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