Politica

Don Mazzi: caro Pisapia così non va

A metà del mandato da sindaco di Giuliano Pisapia arriva la pagella del prete “amico della sinistra”. «L'onestà non basta, è invischiato nella burocrazia e non arrivano i risultati»

di Lorenzo Alvaro

Siamo a due anni e mezzo da quando l'onda arancione spazzo via Letizia Moratti e il monopolio di centro destra sul Comune di Milano. A vincere fu Giuliano Pisapia che prometteva il “vento del cambiamento”. Oggi, a metà mamndato, abbiamo chiesto ad un prete vicino al mondo della sinistra, don Antonio Mazzi, di fare un bilancio di questo governo della città.

Don Mazzi Pisapia è arrivato a metà mandato. Come le sembra questa esperienza da sindaco?
Posso dire che Giuliano è un persona onesta e un amico. Ma con la sola onestà non si governano le città

Cosa intende dire?
Che dal punto di vista di governo non ci siamo. La macchina burocratica milanese è un pachiderma. È ancora tutta lì e lo ha fagocitato. Si è fatto mangiare dal sistema.

Può fare qualche esempio?
Posso parlare di quello che mi riguarda. Certo ci sono state date la Cascina e la Capanna dello Zio Tom. Abbiamo cominciato a pagare gli affitti e a fare i lavori. Ma non arrivano i permessi. Possibile che un qualunque usciere abbia più potere degli assessori in  questa città? È tutto fermo, impantanato nelle sabbie mobili dei burocrati. E su questo Pisapia non ha fatto nulla.

Cosa rimane di quel famoso “vento del cambiamento”?
Poco o niente. Anche dal punto di vista ideale tutto è franato di fronte alle carte e ai permessi. Si parlava di aperture, di rendere la città più vivibile e libera. Poi però, ad esempio, sulle strade di accesso al parco sono stati messi i pilomat (colonnine a scomparsa per la chiusura delle strade ndr). Una soluzione che nega di fatto l'accesso libero e quindi anche l'ideale che veniva proposto in campagna elettorale

Ha qualche consiglio da dare al sindaco?
Uno solo. Oggi Milano ha un sistema medioevale. Una città che vuole essere moderna non può avere questo tipo di processi e questa lentezza nel prendere decisioni. Pisapia deve provare a rendere Milano moderna e dunque più veloce, meno burocratica. Abbiamo bisogno di un Comune efficiente. Oggi non lo è. 


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