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Belgio: l’eutanasia per i minori uccide i legami di tutti
Il progetto di legge permetterebbe anche ad un ragazzino di 6 anni di farne richiesta. «Porre fine alla vita di qualcuno non è un atto che semplicemente “uccide”, ma distrugge sempre più i legami alimentando un individualismo senza fine» è il commento congiunto delle autorità religiose in Belgio
di Marco Dotti
In Olanda è legale dal 1998, in Belgio si appresta a esserlo. Di che cosa parliamo? Dell’eutanasia per i minorenni. Un progetto di legge con ampie possibilità di approvazione ha incontrato ieri, mercoledì 27 novembre, parere favorevole del Senato, nelle commissioni riunite di Affari sociali e Giustizia
Il progetto di legge, che verrà discusso nei prossimi giorni, prevede che: 1) il minore possa richiedere direttamente l’eutanasia; 2) a condizione che sia in “fase terminale” e sottoposto a “sofferenza fisica insopportabile”.
Un dato importante: non è previsto un limite minimo di età (quindi anche un ragazzino di 6 anni, stante così la legge, potrò chiedere l’eutanasia) e la condizione minima richiesta è la «capacité de discernement» attestata da uno psicologo.
Al di là delle questioni di principio, laiche e religiose che siano, si comprende quanto sia labile il confine stabilito da questa normativa e quanto arbitrario possa essere il potere di uno psicologo chiamato a prendere posizione su un evento decisivo. I genitori? Semplicemente scompaiono dalla scena.
Secondo gli estensori, la legge avrà una portata limitata riguardando un massimo di 15 minori l’anno su una popolazione complessiva di 11 milioni di abitanti.
Il dibattito sulla legge, iniziato dal socialista Philippe Mahoux, già protagonista nella battaglia pro-eutanasia del 2002, ha incontrato i favori di tutti i partiti di centro sinistra, verdi inclusi, e dei liberali forti in questo dei sondaggi diffusi che vedono la maggioranza dei belgi favorevoli all’estensione ai minori dell’eutanasia. Per lo Stato, questo, significa meno spesa sanitaria, meno investimenti nella terapia del dolore e minore ospedalizzazione, soprattutto in prospettiva. Una situazione che, dietro la maschera dei “diritti”, copre ben altre situazioni. Non tutti se ne rendono conto, ma è una deriva che tutti – chi in buona, chi in mala fede – contribuiscono a alimentare. Anche perché, come hanno sottolineato le maggiori autorità religiose del Paese, qui l’opposizione non è tra accanimento terapeutico da un lato e eutanasia dall’altro. Qui è, casomai, tra cure palliative e antidolore da un lato e accanimento terapeutico e/o eutanasia dall’altro.Una questione bel particolare, sulla quale sono scivolati i presunti laici che hanno presentato la proposta legge.
A fronte di questa situazione, di completa débacle intellettuale e etica del presunto fronte laico, le massime autorità religiose del Belgio hanno emanato una dichiarazione comune. Eccola:
«Oggi, 27 novembre 2013, non possiamo che esprimere la nostra tristezza e il nostro disappunto. Condividiamo l’angoscia dei genitori, per un bambino che arriva troppo presto al termine della sua vita prima, particolarmente quando soffre. Crediamo però che le cure palliative e la terapia del dolore siano un modo degno di accompagnare un bambino malato che si avvia a lasciarci. Medici, oncologi, anestetisti sono d’accordo con noi. Ascoltiamoli. Chiediamo la sospensione dell’accanimento terapeutico e la sua sostituzione di cure palliative e contro il dolore. Crediamo di non avere il diritto di lasciar soffrire un bambino: proprio perché la sofferenza deve e può essere mitigata. La medicina ne ha i mezzi. Non banalizziamo l’atto di donare la morte, mentre noi siamo fatti per la vita. Amare fino alla fine richiede un immenso coraggio.
Porre fine alla vita di qualcuno non è un atto che semplicemente “uccide”, ma distrugge sempre più i legami che esistono nella nostra società, nelle nostre famiglie, alimentando un individualismo senza fine. Circondiamo di affetto e amiamo i malati e le loro famiglie, come coloro che li curano. E se la malattia se li prende, che sia comunque accompagnata dal nostro intenso affetto e dall’irriducibile rispetto per la vita».
Firmato:
Albert Guigui, Gran Rabbino di Bruxelles
Robert Innes, cpresidente del Comitato Centrale della Chiesa Anglicana in Belgio
André-Joseph Léonard, Presidente della Conferenza Episcopale del Belgio
Geert Lorein, Presidente del Sinodo Federeale delle Chiese Protestanti e Evangeliche del Belgio
Panteleimon Kontogiannis, Esarca del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli (Chiesa Ortodossa) Semsettin Ugurlu, Presidente dell’Esecutivo dei Musulmani del Belgio
Il progetto di legge → Proposition de loi modifiant la loi du 28 mai 2002 relative à l’euthanasie en vue de l’étendre aux mineurs
Gli emendamenti approvati → Emendamenti
dal blog di Marco Dotti Seconda Classe
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