Economia

Così un gadget diventa una donazione

La sede italiana della multinazionale belga Therabel ha pensato a un'originale forma di donazione: sostituire i gadget con una donazione. Tre le onlus destinatarie della campagna: Admo, Amref e Lega del Filo d'Oro

di Redazione

Un’idea originale per un esordio. È questa la caratteristica della campagna “Therabel: un impegno per il sociale”, messa in campo in questi mesi dalla multinazionale belga Therabel. L’idea è stata quella di sostituire il tradizionale gadget che gli informatori scientifici delle aziende farmaceutiche lasciano ai medici che periodicamente visitano con un a donazione a una onlus.
I gadget di per sé sono oggetti con uno scarso valore economico, sono più che altro un promemoria di un brand, di un prodotto: una matita, un pacchetto di post-it. Presi uno per uno questi gadget sembrano piccole cose, ma tutti insieme fanno una somma non proprio piccola. Così nella sede italiana di Therabel si è pensato di rinunciare al gadget e donare, per conto di ogni medico visitato dagli informatori della società, un euro, che moltiplicato per il numero di medici fa 25mila euro. Ogni medico, inoltre ha avuto la possibilità di scegliere a quale associazione destinare il controvalore del proprio gadget.

Tre le associazioni che partecipano a questo progetto: Admo, Amref e Lega del Filo d’Oro. I circa 25mila medici incontrati nei mesi di settembre e ottobre dagli informatori hanno fatto la loro scelta e se si eccettua una leggera prevalenza della Lega del Filo d’Oro, le preferenze si sono equamente divise tra le tre onlus. «Abbiamo voluto coinvolgere i medici, renderli protagonisti della scelta della donazione» spiega Federico Ammassari direttore Marketing & Business Development di Therabel Pharma Italia. Una settantina gli informatori coinvolti in questa iniziativa e che hanno incontrato i medici di base e ospedalieri fornendo loro una scheda con una sintetica presentazione delle tre onlus e della campagna “Un impegno per il sociale” di Therabel
 
Con novembre è partita la seconda fase dell’iniziativa. Gli stessi informatori, infatti, stanno ritornando dai medici che visitano periodicamente portando loro una lettera pergamena con i ringraziamenti delle tre associazioni.
Per Therabel si tratta di una novità non solo a livello italiano «Sarebbe bello se questa iniziativa venisse replicata. Abbiamo potuto verificare un buon impatto sia sui medici sia sugli informatori» conferma Ammassari. La speranza è quella di replicare l’iniziativa «magari non con la stessa modalità, ma siamo molto soddisfatti di questa prima iniziativa» conferma
 


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