Non profit

Un fondo di solidarietà per i malati da sangue infetto.

Lo chiede l’associazione Politrasfusi al ministro Girolamo Sirchia.

di Gabriella Meroni

La lotta, condotta in questi anni dai soggetti colpiti da infezioni gravi dopo trasfusioni di sangue infetto, continua. L?Associazione italiana politrasfusi reclama e chiede, sulla base delle normative europee, gli indennizzi, che per legge dovrebbero essere già stati versati dalle Regioni ai soggetti gravemente ammalati, e i risarcimenti per le famiglie di tutte le vittime che, a oggi, sono 1.336 (634 per hiv, 667 per epatite, 35 per morti ?bianche? da vaccinazione). Inoltre, l?Associazione italiana politrasfusi, chiede al ministro Girolamo Sirchia la creazione di un fondo di solidarietà per integrare gli indennizzi esistenti, come già avviene in altri Paesi. Secondo l?associazione, molte Regioni non hanno ancora individuato un responsabile per i procedimenti di indennizzo e pertanto le pratiche inerenti sono bloccate. Viene inoltre denunciato che la legge 210/92 riconosce come unico responsabile lo Stato, sollevando, invece, da ogni responsabilità le case farmaceutiche beneficiarie di ingenti profitti dalla commercializzazione di sangue risultato infetto. Le norme vigenti prevedono un aumento immediato, pari al 50 per cento, degli indennizzi mensili a tutti i pazienti affetti da doppia patologia (hiv ed epatite). Purtroppo, fino a ora, le nuove direttive non sono state applicate, deludendo le aspettative delle famiglie che attendono un aiuto. Info: tel. 338.9692929 email: info@politrasfusi.it


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