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Tifone Hayian, si mobilita la comunità di Milano

La parrocchia del Carmine, nel centro del capoluogo lombardo è il fulcro di un'efficiente raccolta di fondi e aiuti che i filippini inviano nella propria terra d'origine colpita dalla tragedia. Ecco le parole del padre scalabriniano Beniamino Rossi

di Daniele Biella

"Nella sola giornata di ieri con le offerte dei fedeli sono stati raccolti 1500 euro. E continuano ad aumentare gli arrivi di vestiario e cibo da inviare nei luoghi in cui ha colpito il tifone". Padre Beniamino Rossi, 70 anni, scalabriniano che negli ultimi sei anni opera in una delle comunità più centrali di Milano, quella del Carmine, che resiste in mezzo ai palazzoni di banche e società commerciali, è in prima fila nel vedere come la comunità filippina del capoluogo lombardo si stia muovendo in modo incessante già dalle prime ore dopo la tragedia che ha colpito il proprio paese d'origine.

"L'aspetto più importante è che dei 23mila filippini presenti oggi a Milano, distribuiti in almeno sette parrocchie cittadine, tra cui quella del Carmine (che è stata per anni l'unico riferimento e ora rimane come punto organizzativo centrale seppure con meno persone dato che nella zona molti lavorano ma pochi ci vivono), pochi siano stati quelli con familiari colpiti direttamente dal cataclisma, dato che perlopiù vengono da due isole che non hanno subito grossi danni, ma per pura solidarietà quasi tutti si siano mossi lo stesso per aiutare", sottolinea Rossi.

L'organizzazione è ottima: "sia i fondi raccolti, che i vestiti e i viveri a lunga conservazione vengono raccolti in attesa di essere spediti al più presto in luoghi sicuri, in questo senso la comunità filippina sta collaborando con l'ambasciata e quasi sicuramente si affiderà alla Caritas locale". La catastrofe è di portata enorme, ma "come per il terremoto di non molto tempo fa, le persone si dimostrano molto forti, nonostante sia davvero spiacevole che due tragedie di tale portata siano avvenute praticamente nello stesso posto". 


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