Sono
7 milioni le tonnellate di cibo e bevande finite nei bidoni della spazzatura della
Gran Bretagna lo scorso anno. Una quantità che potrebbe riempire
nove volte il gigantesco stadio di Wembley e che equivale circa a
12,5 miliardi di sterline. Lo rivela l’ultimo rapporto del
Waste & Resources Action Programme (Wrap), la commissione governativa impegnata per la riduzione degli sprechi alimentari, pubblicato venerdì sul
Guardian. Numeri impressionanti soprattutto se pensiamo che proprio nel 2012 in Gran Bretagna era stato registrato un aumento del numero di bambini a rischio malnutrizione. Nello stesso anno a Londra oltre
13 mila minori si sono rivolti alla non-profit
Kids Company, per avere un pasto caldo, mentre la non-profit
FareShare, che ridistribuisce il cibo avanzato dai supermercati, aveva rilevato un aumento della domanda di cibo, denunciando l’enorme sforzo fatto dalle
mense dei poveri e dei
banchi alimentari.
Eppure si calcola che nel Regno Unito una famiglia media sprechi circa 60 sterline al mese (71 euro), l’equivalente, secondo la ricerca, di ciò che potrebbe essere trasformato in 24 pasti preparati in casa. Ciò che viene più sprecato di solito finisce nella spazzatura direttamente dal frigorifero, senza nemmeno essere cucinato.
Tra i prodotti più sprecati pane, patate e latte, ma anche le verdure fresche e l’insalata non sono da meno, costituendo circa il 19% del cibo sprecato.
Nemmeno l’alto prezzo di alcuni prodotti è un deterrente per lo spreco, la carne e il pesce sono tra gli alimenti più sprecati tra i surgelati e il cibo cucinato in casa.
Solo la metà degli alimenti che viene buttata è riconducibile al superamento della data di scadenza. Il 31% è dovuto a errori di misurazione, spesso si comprano troppi ingredienti che si finisce poi per non consumare. Il resto degli sprechi sono invece dovuti a preferenze personali, motivi di salute e fattori accidentali.
Il report di Wrap ha poi stimato l’impatto ambientale degli sprechi, calcolando che le emissioni di gas serra che vi sono associate, equivalgono circa a 17 milioni di tonnellate di Co2.
Secondo Wrap, se nel 2012 si fosse riusciti ad evitare gli sprechi alimentari, si sarebbe riusciti a risparmiare una quantità di emissioni equivalente a quelle prodotte da un quarto delle automobili britanniche. Il rapporto ha inoltre stimato la quantità di terra necessaria per la produzione di tutto il cibo buttato nel 2012: 19 mila chilometri quadrati, un’area che potrebbe ricoprire il 91% del Galles.
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