Volontariato

Ultimi giorni per contribuire a #PeterPanContinuaAVolare

Attivo fino al 12 novembre l'sms solidale per sostenere la "Grande Casa di Peter Pan" che a Roma ospita i piccoli in cura nella capitale e le loro famiglie. Sulla rete la comunità degli Indivanados lancia un socialmob

di Antonietta Nembri

Ultimi giorni della campagna “Sostieni la Grande Casa di Peter Pan” che ha l’obiettivo di permettere all’associazione Peter Pan onlus di continuare la propria missione di accoglienza gratuita a favore dei piccoli pazienti malati di cancro costretti a trasferirsi a Roma con i genitori e provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo per ricevere le cure negli Ospedali Bambino Gesù e Policlinico Umberto I.
 
Sarà attivo infatti fino al 12 novembre il numero solidale 45501. A oggi sono molti gli artisti che hanno voluto raccogliere l’appello a donare lanciato da Peter Pan onlus tra loro: Irene Ferri, Christiane Filangieri, Mago Forest, Daniele Silvestri, Roberta Capua, Marco Bocci, Massimo Bagnato, Mietta, Charlie Gnocchi, Emma. E la mobilitazione ha coinvolto anche il popolo della rete. Oggi, giovedì 7 novembre alle 21 la comunità degli @Indivanados lancia un socialmob con l’hastag #PeterPanContinuaAVolare.

L'importo raccolto, che sarà pubblicato su sito dell’associazione, è destinato al mantenimento della “Grande Casa di Peter Pan”: l’insieme di tre strutture attigue ai piedi del Gianicolo a Roma. Queste Case sono state pensate e realizzate per restituire ai bambini i diritti negati dalla malattia, un clima di normalità utile ai fini della terapia stessa, una quotidianità fatta di gioco, studio, allegria, un’atmosfera di serenità che possa contribuire al loro recupero psicofisico al rientro dalle terapie ricevute in day hospital.
Dal 2000 ad oggi, data d’inaugurazione della prima Casa, oltre 650 famiglie sono state accolte gratuitamente, supportate da circa 200 volontari che si alternano quotidianamente nelle varie attività che accompagnano le loro giornate, 24 ore su 24, 365 giorni l'anno.

In una nota l’associazione sottolinea che «la “Grande Casa di Peter Pan” non gode di supporto economico da parte delle istituzioni, sebbene ricoverare un bambino costa mediamente oltre 1200 euro, mentre curare i bambini in day hospital riduce i costi a circa 250 euro. Il polo d'accoglienza vive grazie al sostegno di privati ed aziende» a causa della crisi però «le donazioni diminuiscono, mentre le famiglie che bussano alle porte di "Peter Pan" aumentano sensibilmente. Peter Pan non riesce più a dire di sì a tutte nonostante la sua capacità totale di accoglienza sia cresciuta fino ad offrire oggi ben 33 confortevoli nuclei abitativi».
 


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