Sostenibilità

A Rimini torna Ecomondo

Parla Alessandra Astolfi, direttrice dell'iniziativa, «è una grande occasione per imprese e addetti ai lavori»

di Lorenzo Alvaro

 

Ecomondo, la “Fiera internazionale del recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile” torna a Rimini per la 17esima edizione. Vita.it ha intervistato la direttrice dell'iniziativa Alessandra Astolfi, per capire le novità, le proposte e le potenzialità della Green economy made in Italy

Siamo al 17esimo appuntamento della Fiera. Quali le novità principali di quest'anno?
Sotto il profilo espositivo, il sistema di fiere che proponiamo si arricchisce ulteriormente con l'arrivo di H2R, il debutto di Key Wind e il ritorno di SAL.VE. Tutto il quartiere è occupato da oltre 1000 aziende. Poi c'è il debutto alla guida del board scientifico del Prof. Fabio Fava, col quale abbiamo intensificato un processo di internazionalizzazione anche dei contenuti del calendario convegnistico. Dedicheremo un focus di grande livello al mondo della chimica verde e la presenza di autorevoli esponenti comunitari saranno l'occasione per fare il punto sui fondi europei destinati alla ricerca eco innovativa".


Tra i tanti spunti che la Green Economy propone in particolare c'è il grande tema delle smart city. In un momento di crisi come quella italiana, in cui i comuni hanno sempre meno risorse, la sostenibilità del corpo urbano può essere una risposta efficace?
Lo è già nei fatti. La Città Sostenibile che abbiamo allestito in fiera testimonia dal vivo le tecnologie e i progetti disponibili. La sfida è proprio quella di passare dalle parole ai fatti. In tempi di crisi, le amministrazioni locali hanno la necessità di risparmiare e ad esempio l'efficienza energetica è un tema di primo piano. In fiera ogni padiglione è orientato a fornire risposte in questa direzione. Efficienza e riuso sono parole d'ordine per chi guida imprese e territori.

Il settore è tra i più vitali e in crescita del Paese. Nonostante questo spesso nei suoi confronti l'attenzione della Pa latita. Perché non si punta convintamente su questo mercato in Italia?
Il settore è chiamato a transitare da una stagione di grande vitalità, sostenuta da robusti incentivi, ad una di equilibrio economico. Io non credo che le pubbliche amministrazioni siano latitanti, forse l'Italia non viaggia tutta alla stessa velocità ma ci sono esempi virtuosi e diffusi che vogliamo valorizzare. E' una questione di soldi, certo, ma anche di cultura e le nostre manifestazioni individuano strumenti economici e diffondono idee per rispondere a questa domanda di sostenibilità.

In Italia sono tanti i siti industriali purtroppo saliti agli onori delle cronache per la loro vocazione all'inquinamento. Ilva e Saras sono solo due degli esempi più celebri. Ad Ecomondo ci sono risposte per un futuro industriale più verde?
Non solo in Italia il suolo è stato sfruttato e inquinato. Lo stesso errore lo stanno compiendo o l'hanno compiuto tutti e anche le economie cresciute nell'ultimo decennio. Oggi abbiamo progetti straordinari per il risanamento, per la bonifica. Molti hanno una tecnologia italiana all'origine. Alcuni territori sono partiti per un processo di bonifica, altri attendono le risorse per farlo, ma la coscienza che nulla potrà essere come prima è diffusa ormai. Dico questo con una punta d'orgoglio: anche Ecomondo ha dato una mano a diffondere la cultura della sostenibilità ambientale in questi 17 anni e la sezione dedicata a questi temi ha espresso contenuti di qualità assoluta sia nell'area espositiva che nella convegnistica.

C'è qualcosa che ci tiene a sottolineare?
Faccio l'invito a frequentare Ecomondo e le altre fiere in programma. È davvero un'occasione: lo è per le imprese ed i loro business, ma lo è anche per gli addetti ai lavori che potranno incontrare soluzioni ed esperienze. Ospiteremo anche quest'anno gli Stati Generali della Green Economy, è un grande riconoscimento al lavoro che abbiamo svolto in questi anni. Convivranno i ragionamenti e le analisi con la concretezza delle imprese.


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