Welfare

Cancellieri: rivendico il diritto all’umanità

Annamaria Cancellieri al Congressso dei radicali: “Negli ultimi tre mesi ho fatto più di cento interventi per persone che ho incontrato nel corso delle mie visite in carcere o i cui i familiari si sono rivolti a me anche solo tramite una e-mail. Ho fatto il mio dovere. Devo molto al volontariato”.

di Redazione

 

"Della mia vicenda racconterò tutto martedì alle Camere, ma vi dico solo che voglio vivere in un paese libero, voglio vivere in un paese che sia libero, dove l'onesta personale sia un patrimonio condiviso. Il ministro della Giustizia deve essere responsabile e ha il dovere di rispettare le leggi, ma deve anche avere il diritto di essere un essere umano. Ho la coscienza a posto, non darò le dimissioni: si dimette chi ha cose di cui pentirsi. Negli ultimi tre mesi ho fatto più di cento interventi per persone che ho incontrato nel corso delle mie visite in carcere o i cui i familiari si sono rivolti a me anche solo tramite una e-mail. Ho fatto il mio dovere. Abbiamo il dovere di dare risposte, avendo 75mila detenuti. Voglio che questo sia il Paese di Beccaria". del suo interessamento per tirare fuori dal carcere e mandare ai domiciliari Giulia Ligresti, figlia dell'imprenditore Salvatore Ligresti.  "Lo rifarei, certo che lo rifarei – risponde il ministro -. Io ho la responsabilità delle carceri e sono intervenuta con il Dap dicendo: attenzione che Giulia Ligresti potrebbe compiere gesti inconsulti. State attenti".

Con queste parole, parlando al congresso dei radicali a Chianciano, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri rivendica l'umanità del suo operato.

Entro dicembre 2mila nuovi posti nelle carceri. Nel corso del suo intervento, il Guardasigilli ha soprattutto sottolineato in ogni parola l'impegno profuso nella comprensione della disastrosa situazione degli istituti di pena italiani. "Ho ascoltato, ascoltato, ed ho capito che occorre un cambiamento culturale nel mondo e nell'inferno delle carceri, e ora sono pronta ad andare a Strasburgo". Poi, l'annuncio: grazie all'apertura di nuove strutture, "entro il mese di dicembre ci saranno 2.000 posti in più nelle carceri italiane che diventerano 4.500 nel maggio 2014".

"Ho capito" in questi sei mesi da ministro della Giustizia "che occorreva un cambiamento culturale, in questo mondo ho incontrato l'inferno e il paradiso, ho parlato con mamme che hanno cinque figli a casa, ma c'è anche il volontariato e gente straordinaria che lavora nelle carceri, senza di loro non cambieremo mai la cultura".

"Ho fatto una commissione di gente brava – prosegue il Guardasigilli – , ho scelto gente brava e seria, giusta, che mi sta accanto in ufficio. Ho capito che dovevo circondarmi di persone di cui fidarmi, per conoscere la verità. Ho cercato di incontrare i detenuti, ma voglio anche che molta attenzione sia dedicata alla polizia penitenziaria. Lo specchio ha due facce".
 E ancora:  "Ho ascoltato sentito e fatto quello che potevo, per crearmi una cultura sulla materia, ho letto libri importanti, ascoltato magistrati sorveglianza e direttori delle carceri. Abbiamo lavorato molto e andrò a Strasburgo a testa alta a dimostrare che l'Italia è un Paese civile e vuole essere degno della sua tradizione di civiltà".

Serve "una rivoluzione copernicana – sottolinea il ministro Cancellieri -, nell'affrontare il problema carceri non solo per il sovraffollamento, ma anche per la possibilità di vita e di lavoro. A Strasburgo dirò che è stato intrapreso un vasto programma, ma bisogna rimuovere le condizioni di detenzione degradanti, come espresso dal più alto livello delle istituzioni del paese. Il Capo dello Stato Napolitano ha inviato un messaggio al Parlamento per invitare i legislatori a considerare la drammatica condizione carceraria e il pronunciamento della Corte europea dei diritti dell'uomo".

 

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