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Pensione anticipata, i disabili restano esclusi

La Commissione Bilancio ci ha ripensato in extremis. Il testo approvato ieri dalla Camera sana la discriminazione pensionistica anche per chi ha usufruito di congedi parentali. La spesa autorizzata è di 28,7 milioni, che si aggiungono ai 14,2 già stanziati per la donazione di sangue

di Sara De Carli

Donazione di sangue sì, congedi parentali sì, legge 104 no. È questa la sintesi della difficile giornata di ieri nell’Aula della Camera, per la Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. Tra i temi in discussione c’era anche l’estensione della definizione di “giornate effettive di lavoro” anche alla donazione di sangue, ai congedi parentali e ai congedi e permessi ai sensi della legge 104, così da eliminare la penalizzazione in cui da qui al 2017 incorrono, alla richiesta della pensione anticipata, i lavoratori che ne hanno usufruito.

Sul sangue eravamo tutti tranquilli. La Commissione Bilancio però il 23 ottobre aveva eliminato congedi parentali e legge 104. Lo stenografico dell’Aula però svela che la Commissione Bilancio ci ha successivamente ripensato, formulando un nuovo parere che ha revocato il precedente. La seconda versione quindi (emendamento 4-ter.700), con il parere favorevole del Governo, è stata votata dall’Aula e approvata con 388 voti a favore e nessun contrario (in allegato il pdf del testo uscito dalla Camera e inviato al Senato in seconda lettura). Nessuna penalizzazione economica all’atto della pensione anticipata quindi per chi ha usufruito di permessi per donazione sangue e per congedi di paternità e maternità. La spesa autorizzata è – rispettivamente – di 14,2 milioni e di 28,7 milioni. La penalizzazione economica resta per chi ha usufruito di congedi e permessi ex lege 104. Il provvedimento torna al Senato, ma è più probabile che si tenti di sanare la penalizzazione dei caregiver famigliari nella discussione in aula della legge di stabilità.


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