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Legge elettorale, il piano di Napolitano

Nel documento dei saggi la road map immaginata dal presidente della Repubblica. Con tre obiettivi: riduzione della frammentazione politica, scelta diretta da parte degli elettori della maggioranza di governo e ricostruzione del rapporto di fiducia eletto-elettore

di Redazione

Torna d'attualità la legge elettorale. Giorgio Napolitano infatti ha convocato un vertice con rappresentanti del governo e della maggioranza per sollecitare il superamento del Porcellum prima della sentenza della Consulta, prevista per il 3 dicembre. Una scelta che ha fatto insorgere le opposizioni.

Nell'ora di colloquio al Quirinale, Napolitano avrebbe confermato la sua preoccupazione per un Parlamento che non riesce a trovare una soluzione di riforma elettorale e si fa “battere”, nei tempi e nel merito delle modifiche al Porcellum, dalla Consulta. Per raccogliere l'indicazione del Colle, serve un accordo tra Pd e Pdl.

Una proposta, condivisa sia da Napolitano che da Letta, in realtà esiste già. Ed è contenuta nella relazione finale (in allegato la versione integrale) della “Commissione per le riforme costituzionali”, i celebri “saggi” che Napolitano chiamò per dirimere i nodi più spinosi dell'empasse italiano e chiarire le linee guida che un governo avrebbe dovuto seguire. Il capitolo V della relazione titola infatti “Il sistema elettorale”.


I “saggi” proponevano di «superare nettamente il principio di cooptazione che oggi governa la selezione dei nostri parlamentari e di restituire ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti».

Tre le possibili alternative:

  1. Il collegio uninominale, che consente agli elettori di conoscere preventivamente le qualità e le caratteristiche dei diversi candidati, ripristinando un rapporto effettivo tra i parlamentari e i cittadini che li hanno eletti.   
  2. Il collegio plurinominale di dimensioni ridotte nel quale venga eletto un numero ristretto di deputati.
  3. Circoscrizioni più o meno ampie, con possibilità di esprimere voto di preferenza.

La scelta tra una di queste linee deve rispondere in maniera esaustiva a tre esigenza:

  • la riduzione della frammentazione partitica
  • la formazione della maggioranza di governo
  • la ricostruzione di un rapporto di fiducia e di responsabilità tra elettori ed eletti

In particolare, ed ecco spiegato il summit voluto da Giorgio Napolitano, «La Commissione ritiene che una legge così delicata come quella elettorale debba essere sottratta al capriccio o all’abuso delle maggioranze occasionali. Alcuni hanno perciò proposto che in Costituzione vengano fissati i princìpi essenziali del sistema elettorale». Una modifica che necessita della più larga maggioranza possibile

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