L’ultima intervista di Raffaele Pennacchio

Raffaele Pennacchio, 55 anni, del direttivo del Comitato 16 novembre onlus, è morto mercoledì sera a Roma in albergo dopo l’incontro con il governo e il presidio sotto il Ministero dell’Economia e della Finanza.
Ecco la sua ultima intervista.

Pensa che ci siano pressioni lobbistiche ed economiche dovute  al giro d'affari consistente che queste residenze sanitarie rappresentano?
Credo di si. infatti quando glielo abbiamo detto si sono arrabvbiati. Vuol dire che abbiamo colpito nel segno

La logica economica è dalla vostra parte perchè l'assistenza come la chiedete voi costa di meno allo Stato…
Si è un risparmio. Assistere un malato grave in una Rsa costa almeno 90 mila euro l'anno. Assistere a domicilio costa la metà, 47 mila euro comprensivi di assunzione di badanti, infermiere e assistenti h24. Chiaramente ci sono casi meno gravi in cui l'assistenza potrebbe essere di sole 8 o 16 ore, un ulteriore rispermio.

Chi vuole scegliere deve poterlo fare insomma?
Esatto. Noi abbiamo insistito sulla libertà di scelta che a me non viene offerta. Se io chiedo l'assistenza domiciliare mi viene risposto di andare in Rsa. Mi dicono che possono grantirmi solo 2 ore di assistenza alla settimana. Che me ne faccio io che ho bisogno di aiuto 24 ore al giorno? Mi devono far da mangiare, lavare, vestire. Alcune volte mia moglie deve cambiarmi posizione ogni 20 minuti da sola

Si percepisce questo problema come qualcosa che non ci riguarda. Magari anche lei anni fa pensava che non la riguardasse…
No io 3 anni fa facevo il medico ed ero già qui in presidio. Zoppicavo appena ed ero venuto con la mia macchina. Nel giro di tre anni mi sono completamente paralizzato. Per fortuna riesco ancora a parlare e respiro. Anche se a volte devo usare la respirazione assisitita. In tre anni sono diventato un tocco di legno