Mondo

Questa guerra raccontata dai nani

Battitore libero: Beppe Grillo «Ad Assisi? No, non ci vado. Perché è assurdo dover dimostrare di essere contro la guerra.

di Paolo Manzo

Beppe Grillo è di sicuro un sublime provocatore. E un genio della satira sociale, come dimostrano le sue mitiche apparizioni televisive, purtroppo sempre più rare e? criptate. Spettacoli che fanno pensare, discutere e che hanno come bersaglio la moderna società dei consumi e dell?informazione, sempre più urlata e meno pensata. Mai scontato, è maniacale nella preparazione di ogni sua frecciatina nei confronti di quel prodotto o di quella persona. E anche sulla Perugia-Assisi la sua posizione è destinata a far pensare e discutere. Vita: Andrai alla Marcia della pace?
Beppe Grillo: Ne ho già fatte due. L?ultima è stata la Agliana-Quarrata, vicino a Pistoia. Ma io l?ho fatta in macchina, in Porsche? No, ho qualche dubbio su questo pacifismo dell?ultima ora. Non che sia contro la pace, per l?amor di Dio, ma mi sembra assurdo dover dimostrare che si è contro la guerra. O contro il cancro. O contro la pena di morte. O contro il razzismo. Non c?è bisogno di dirlo. Perché se io annuncio che sono contro, vuol dire che accetto un dialogo con chi è a favore. Per me non esiste un?altra tesi che non sia la pace. La pace la vogliamo tutti, essere razzisti non lo vuole essere nessuno, capite? E quindi non ho bisogno di gridare al mondo che sono contro la pena di morte. Perché mi sembra normale.
Vita: Ma tu parti dal presupposto che tutti gli uomini siano dotati di una normale intelligenza?
Grillo: Se tu dichiari di essere a favore di qualcosa di scontato, presumi che ci sia anche qualcuno che non lo è. Io non voglio neanche presumere che ci sia qualcuno che è contro la pace, o a favore della pena di morte, semplicemente non voglio averci nulla a che fare!
Vita: A proposito di pena di morte, quest?anno solo in Texas ne hanno ucciso una quindicina di persone…
Grillo: Vedi? Io non voglio nessun dialogo con chi cerca di dimostrarmi che la pena di morte è giusta. O la guerra. Io posso discutere se sia giusto pagare più o meno tasse, posso dibattere su cosa sia la vecchiaia e su una marea di altri argomenti. Ma su certe questioni non posso. Non lo concedo, è fuori dal mio modo di pensare. Quindi chiedere se sono per la pace è una domanda del cavolo. È come chiedermi se sono contro la pedofilia? È una china pericolosa quella della pace manifestata a tutti, perché preferisco fare delle manifestazioni mirate ad evitare qualcosa di più concreto. Che non dovrebbe mai succedere.
Vita: Cosa pensi di quello che sta succedendo in Afghanistan?
Grillo: È un momento di sbigottimento in cui ognuno dice la sua. Non voglio dire più di tanto perché se oggi sbagli una parola puoi fare almeno un milione di morti? Oggi con le parole si fanno cose terrificanti. Per mettersi d?accordo se in Rwanda e Burundi era genocidio ci hanno messo un anno e hanno aspettato che morissero una milionata di persone. Intanto a L?Aja si discuteva se era genocidio o crimini contro l?umanità… Oggi se si parla è come avere a che fare con le assicurazioni? bisogna stare attentissimi.
Vita: Tu sei considerato un genio della satira sociale: c?è qualcosa che ti ha colpito del modo di fare informazione oggi?
Grillo: Non sono un genio, sono solo un orbo in un mondo di non vedenti. Un orbo. Per quanto concerne l?informazione, basta solo abituarsi a questi mezzi di comunicazione orrendi. Ognuno si abitua subito sia alla morte che alla guerra? Ieri sera in prima serata facevano degli schemini, con i carrarmatini, sembrava di vedere mio figlio Ciro che ha un anno? lo specialista muoveva il carrarmatino… Questo vedere catastrofi, seduti nei nostri salotti, credo sia la punizione. Ti passano in tv tutte le sconcezze del mondo, che poi non si sa se sono vere o meno. Oggigiorno si mira a essere credibili, più che a essere veri. La verità ormai non la dice più nessuno. Si vende credibilità. Con una, due agenzie che sono poi sempre quelle, Cnn e Reuters. Quando c?è una specie di emittente diversa la bollano subito come la ?Cnn araba?? capito? Io non mi aspetto neanche che sia successo e a volte mi chiedo: ma sarà successo veramente?
Vita: E i giornalisti?
Grillo: Oggi qualsiasi cosa è uno scoop. «Sembrerebbe che da una fonte non ufficiale», dicono. Ma te pensa se un giornalista deve iniziare un servizio così? Mandano i giornalisti in ?prima linea? ma in realtà la ?prima linea? è a trecento chilometri? stanno tutto il santo giorno in albergo davanti a un televisore, questa è la verità!
Vita: Cosa ti ha fatto più ridere della retorica di guerra?
Grillo: Cucuzza che intervista l?ambasciatore pakistano. Cucuzza, capito? Ormai siamo in pieno delirio e l?informazione vera non esiste più. Questa è una guerra fatta dai media per non morire. La Cnn stava fallendo, prima dell?attentato alle Torri gemelle. L?economia americana andava giù. Adesso il Pil schizzerà in su. Gli americani hanno degli aerei da mille miliardi l?uno, ne cadono due e schizza in alto il Pil anche se, contro l?antiaerea talebana, dubito che possano cadere, a meno che non si autoabbattano?
Vita: Che ne pensi della situazione dei profughi?
Grillo: Ma li avete visti, questi afghani? Hanno fatto vedere dei bombardamenti e c?era della gente lì che non faceva neanche una piega, sono abituati alla guerra. Uno si stava facendo il suo murettino a secco, l?aveva appena tirato su un mese prima e ha detto «ma sì, lo rifaccio. Tanto mi era venuto male?». È impressionante se pensiamo che, per noi, la bruttura della vita è perdere il telefonino? E, infatti, lo sbigottimento per questo atto terroristico crudelissimo è stato spaventoso.
Vita: La conseguenza peggiore di quanto sta accadendo?
Grillo: Perdere tutta la nostra libertà. O quel che resta.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.