Salute

In Italia 1,7 milioni di donatori di sangue

Ogni anno garantiscono 3,2 milioni di donazioni di sangue: un bene etico, pubblico, frutto di un dono. L'OMS riunisce a Roma gli esperti di 45 Paesi per ragionare di autosufficienza in materia di sangue

di Redazione

« Il sangue e suoi derivati sono un bene etico, pubblico, strategico, frutto di un dono e quindi un prodotto biologico e non farmaceutico. Le Associazioni e Federazioni dei donatori sono un riferimento essenziale per il perseguimento degli obiettivi del sistema trasfusionale e attraverso il loro impegno e la partecipazione diretta alla vita istituzionale del Paese attribuiscono un valore aggiunto alle attività svolte in ambito sanitario e sociale». Sono le parole contenute nel messaggio che il CIVIS – il Coordinamento Interassociativo Volontari Italiani del Sangue che riunisce AVIS, Croce Rossa Italiana, FIDAS e FRATRES – ha letto ieri nell'Auditorium del Ministero della Sanità a Roma, in apertura del Forum Internazionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità incentrato su “Autosufficienza in materia di sangue ed emoderivati sicuri, basata sulla donazione di sangue volontaria non remunerata”. CIVIS raccoglie in Italia più di 1 milione 740mila donatori di sangue volontari, che garantiscono ogni anno 3,2 milioni di donazioni di sangue.

Durante l’evento i Senior policy makers dei Ministeri della Salute e i direttori dei servizi trasfusionali provenienti da circa 45 Paesi di tutte le regioni dell’OMS esaminerrano diversi modelli per garantire la sicurezza globale del sangue e l’autosufficienza in materia di sangue ed emoderivati: quello italiano, che prevede il coinvolgimento del Servizio sanitario e delle associazioni di volontariato, è considerato uno dei migliori possibili. Nella giornata di oggi verrà anche illustrato il Report 2013 dell’OMS sulla sicurezza globale del sangue e l’autosufficienza in materia di sangue ed emoderivati.

«Le azioni costanti svolte dalle nostre organizzazioni sul territorio – prosegue il documento di CIVIS – portano a una fidelizzazione efficace, dimostrata dal fatto che in Italia la percentuale di donatori periodici sul totale è dell’86%. A questo si aggiunge il nostro fondamentale ruolo di mediatori di valori quali la solidarietà e la generosità, nella costante opera di sensibilizzazione dei cittadini. L’elevato numero di donatori periodici, volontari, non remunerati, responsabili e associati, riconosciuti dalla legge come operatori sanitari, favorisce la realizzazione di efficaci attività di prevenzione, di promozione di stili di vita sani, positivi e quindi di salute. Inoltre, studi recenti hanno dimostrato come in Italia ci sia anche un ritorno positivo dell’investimento economico delle istituzioni nel non profit: per ogni euro investito nel volontariato, infatti, la società ne trae un “beneficio” pari a 11.8 volte».

 

 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA