Welfare

Pensioni e contributi, Fand annuncia un emendamento

In arrivo un emendamento proposto dalla Fand per mettere fine alla penalizzazione grave dei disabili lavoratori e delle loro famiglie, seppure per un arco di tempo limitato

di Redazione

La FAND elaborerà e farà presentare in Parlamento un proprio emendamento alla riforma delle pensioni dell’ex ministro Elsa Fornero, che anche se per un periodo limitato (fino al 31 dicembre 2017) penalizza fortemente il mondo della disabilità. Così la Fand scende in campo per arginare gli “effetti distorsivi” della riforma Fornero nel calcolo dei contributi utili per la pensione anticipata dei lavoratori disabili gravi e dei loro familiari.

«Si tratta di una vera e propria discriminazione ingiustificata per i lavoratori disabili gravi e i loro familiari che li assistono – spiega il Presidente FAND Giovanni Pagano – in quanto tali lavoratori saranno disincentivati da utilizzare tali istituti di assistenza per avere la possibilità di un rapido accesso alla pensione anticipata». La norma in questione infatti prevede una penalizzazione economica per chi vuole accedere alla pensione anticipata prima dei 62 anni d’età: la legge n. 14/2012 precisa che per i soggetti che maturano la predetta anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017 non operano le suddette penalizzazioni, a condizione che i contributi maturati derivino esclusivamente “da prestazioni effettive di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l’assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e cassa integrazione guadagni ordinaria”.

Il mondo della disabilità quindi è particolarmente penalizzato perché sono esclusi dal conteggio dalle “prestazioni effettive di lavoro” i permessi mensili di cui all’articolo 33 della legge 104/92, i congedi retribuiti per l’assistenza a familiari con handicap grave o gravissimo, i periodi contributivi di cui alla legge n. 388/2000 e cioè i due mesi di contribuzione figurativa riconosciuti agli invalidi civili con percentuale superiore al 74% per ogni anno di servizio prestato a partire dalla data del riconoscimento e per un massimo di cinque anni di contribuzione.

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