Non profit

Boldrini: pieno sostegno alla battaglia no slot

I promotori della campagna “Mettiamoci in gioco”, incontrando la presidente della Camera, hanno sottolineato l’urgenza di una legge di regolamentazione del gioco d’azzardo

di Redazione

Mettiamoci in gioco, la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo promossa da Acli, Adusbef, Alea, Anci, Anteas, Arci, Auser, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fondazione Pime, Gruppo Abele, InterCear, Libera, Scuola delle Buone Pratiche, Legautonomie , Shaker – pensieri senza dimora, Uisp ha incontrato ieri, in serata, la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini.

I promotori della campagna hanno illustrato alla presidente la grave situazione che si è venuta a creare nel nostro paese per la diffusione pressoché incontrollata del gioco d’azzardo e le hanno evidenziato la necessità di arrivare in tempi brevi all’approvazione di una legge di settore che preveda, tra l’altro, l’istituzione del “Fondo per la prevenzione, cura e riabilitazione del gioco d’azzardo patologico”, finanziato con l’1% del fatturato dei giochi (l’inserimento del gioco d’azzardo patologico nei Livelli essenziali di assistenza è rimasto, infatti, senza copertura finanziaria); l’attribuzione ai sindaci di reali poteri di regolamentazione rispetto al gioco d’azzardo sul loro territorio; limiti assai più stringenti per la pubblicità dei giochi.

«Sono pronta a sostenere la vostra causa con convinzione», ha dichiarato la presidente Boldrini. «Con la vostra azione dimostrate di voler bene al paese, sollecitando la politica su un tema – quello del gioco d’azzardo –  cosi rilevante e che ha cosi tante e gravi ricadute. Vi aiuterò, per quanto è nelle mie possibilità e prerogative, affinché la politica non lo ignori». La presidente Boldrini hai poi postato sulla sua pagina Facebook questa riflessione:

“Una slot machine ogni 150 abitanti, in un Paese in cui il gioco d’azzardo assorbe il 12 per cento della spesa delle famiglie. L’Italia di oggi è prima in Europa e terza al mondo nel settore. I ricavi per lo Stato sono di 8 miliardi, di poco superiori ai costi diretti e indiretti provocati da una patologia a diffusione crescente. Pesante è l’infiltrazione della criminalità organizzata, che fattura 10 miliardi di euro.

Questo fenomeno sempre più allarmante ieri è stato al centro di un incontro a Montecitorio con i promotori della campagna “Mettiamoci in gioco”, che riunisce oltre venti associazioni e sindacati contro il gioco d’azzardo.
Il loro giudizio sulla delega fiscale in materia, approvata in prima lettura dalla Camera una settimana fa, è stato positivo. Ma, don Armando Zappolini, portavoce della campagna, si è augurato che “sia la rondine che annuncia la primavera di un compiuto intervento legislativo”. Credo anche io che ci sia bisogno di una legge in materia. Nei primi mesi della legislatura sono state depositate alla Camera venti proposte, da portare al più presto in discussione.
Nel sollecitare le istituzioni ad intervenire, i promotori dell’iniziativa dimostrano di voler bene al Paese perché con la crisi i volumi del gioco d’azzardo hanno avuto una crescita esplosiva e questo fenomeno incide sui redditi delle famiglie, produce nuova povertà, richiede ulteriori spese pubbliche per le cure.

«L’incontro di oggi con la presidente Boldrini è un altro importante segnale di un’attenzione crescente da parte del Parlamento per la questione dell’azzardo», ha dichiarato don Armando Zappolini, portavoce di Mettiamoci in gioco. «Ora ci attendiamo che l’art. 14 della delega fiscale – quello relativo appunto al gioco d’azzardo – approvato alla Camera dei deputati non venga stravolto o intaccato al Senato. Ci giungono voci di una forte pressione in tal senso da parte della lobby dell’azzardo. E chiediamo ai partiti di presentare, come gruppi parlamentari, una proposta di legge in merito, passaggio necessario per iniziare l’iter legislativo che dovrebbe portare all’approvazione della legge».
 


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