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Il SaD perde due sostenitori su tre
Crollano in italia i sostegni a distanza: -65% rispetto al 2007, dice AiBi. La colpa non è della crisi economica: gli italiani del SaD non si fidano più. Tempo tre anni, il SaD sarà finito
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Marco Griffini, presidente di AiBi, la definisce «una vera emergenza della solidarietà». Secondo la ricerca Eurisko che verrà presentata domani in Senato, il Sostegno a Distanza è in caduta libera e in sei anni si sono persi in Italia due sostenitori su tre. «Confrontando i dati di una analoga ricerca Eurisko realizzata nel 2007, le famiglie italiane con un SaD attivo infatti sono diminuite del 65%, passando dai 4 milioni e 300mila del 2007 al milione e mezzo di oggi», dice Griffini. «Un crollo spaventoso, perché i milioni di bambini che vivono fuori famiglia e hanno bisogno del nostro aiuto non possono aspettare». Ma il dato più preoccupante che emerge dalla ricerca è la causa per cui gli italiani abbandonano il Sostegno a Distanza. Non è la crisi economica, come si potrebbe pensare: «Il 60% degli italiani ha indicato come causa il crollo della fiducia e questo dato, insieme al fatto che il sostegno a distanza ha una durata sempre inferiore, che oggi si aggira sui 3 anni-3 anni e mezzo, ci dice come il SaD in questi anni recenti sia stato snaturato. Tempo tre anni e sarà morto», spiega Griffini.
Se il SaD un tempo era vissuto come un sostegno continuativo nel tempo a un bambino con un volto e un nome, ora per Griffini «il SaD è diventato qualcosa che si fa sull’onda emotiva di uno spot e per questo dura poco tempo. Non è più un bene relazionale, è un bene di consumo; non è più un sostegno a distanza, è una raccolta fondi come tante. E infatti il 40% degli italiani dice che continuerà a dare soldi, ma in altre forme».
Domani sera (appuntamento alle 18 a Palazzo Giustiniani, a Roma) Aibi farà la sua proposta: «Occorre dare garanzie e trasparenza. Invitiamo tutte le associazioni che si occupano di Sostegno a distanza a partecipare all’incontro e a confrontarsi su questa emergenza della solidarietà. Ci sono 20 milioni di famiglie, in Italia, che non hanno mai fatto un sostegno a distanza, sono una grande opportunità. Però secondo noi serve una proposta di legge che dia un’identità precisa al SaD, a cui chi vorrà usare quel “marchio” dovrà attenersi».
All’incontro interverranno tra gli altri Luigi Bobba, membro della Commissione Infanzia e Adolescenza; Isabella Cecchini, membro del board di Gfk Eurisko; Caterina Cittadino, Capo dipartimento per le Politiche per la Famiglia; Vincenzo Curatola, presidente del Forum permanente per il Sostegno a Distanza; Stefania Giannini, la senatrice di Lista Civica, membro della Commissione Infanzia e Adolescenza, che ha portato in Senato la proposta di modifica della legge sulle adozioni internazionali promossa da Amici dei Bambini; il presidente di Ai.Bi., Marco Griffini; la senatrice Pd Stefania Pezzopane, membro della Commissione per le questioni regionali.