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Delega fiscale: ok agli emendamenti no slot

Ai comuni il potere di pianificare, alla legge il compito di limitare, riconoscimento pubblico (un bollino) degli esercizi che si impegnano a rimanere senza slot machine e sostegno delle campagne di sensibilizzazione No Slot. Una grande conquista, voluta e ottenuta alla Camera dall'onorevole Lorenzo Basso e dai deputati dell’Intergruppo Parlamentare contro l’azzardo

di Marco Dotti

Ai comuni il potere di pianificare, alla legge il compito di limitare, riconoscimento pubblico (un bollino) degli esercizi che si impegnano per un certo numero di anni a rimanere senza slot machine e sostegno delle campagne di sensibilizzazione No Slot. Una grande conquista, voluta e ottenuta alla Camera dall'onorevole Lorenzo Basso e dai deputati dell’Intergruppo Parlamentare contro l’azzardo, che è riuscito a modificare in tal senso l'’articolo 14 della delega fiscale dedicato ai giochi pubblici. Le dichiarazioni di voto arriveranno domani, oggi è la soddisfazione di tutto il Movimento No slot e di Vita a farsi sentire. Poi la palla passerà al Senato che dovrà approvare o modificare a sua volta, dopo di che… tutto sarà legge.

Un provvedimento per molti inaspettato, che taglia di netto il problema assegnando ai comuni il compito di intevenire nel “procedimento di autorizzazione e di pianificazione che tenga conto di parametri di distanza d luoghi sensibili validi per l’intero territorio nazionale, della dislocazione locale di sale da gioco e di punti vendita in cui si esercita come attività principale l’offerta di scommesse su eventi sportivi e non sportivi”.

Allo Stato rimane quindi il compito di definire le “regole necessarie  per esigenze di ordine  e sicurezza pubblica, assicurando la salvaguardia delle discipline regolatorie nel frattempo emanate a livello locale”. concessione statale di gioco”.

 

Onorevole Basso, che cosa è successo nelle scorse ore alla Camera?


Per la prima volta, la Camera ha segnato una svolta nel rapporto tra lo Stato e il gioco d’azzardo. Se le norme approvate diventeranno legge, sarà infatti vietata la pubblicità del gioco in radio e tv durante la fascia protetta e sarà inoltre sempre vietata ogni forma di pubblicità su ogni mezzo per i giochi d'azzardo che inducono comportamenti compulsivi (slot machine, giochi online ma anche gratta&vinci). Una vera rivoluzione nel settore settore. Con l’approvazione dell’articolo 14 della legge delega fiscale, inoltre, sono fatti salvi i regolamenti comunali attualmente sotto giudizio al Tar. L’articolo attesta la loro legittimità. È importante che i comuni possano darsi regolamenti in materia di “giochi” con vincite in denaro.

 

Che cosa succede, ora, tecnicamente?

Il Senato deve approvare a sua volta l’articolo. Siamo a metà dell’opera, ma fino a poche ore fa eravamo ben lontani dall’iniziarla, quest’opera….Anzi il testo originale prevedeva addirittura passi indietro rispetto a quanto già conquistato a livello regionale.

 

Il provvedimento assegna ai comuni un ruolo centrale, ce lo può illustrare brevemente?


In tutta Italia, i comuni saranno chiamati a partecipare al procedimento di autorizzazione e di pianificazione della dislocazione di sale da gioco. Se finora hanno avuto le mani legate, con l’approvazione definitiva dell’articolo 14 non sarà più così, diventeranno attori di un processo che si spera virtuoso. I comuni, con la loro possibilità di pianificare e limitare, ritorneranno attori politici di primo livello, non semplici comprimari.

 

C’è poi il capitolo sui movimenti, come il movimento No Slot

Anch’esso è parte del processo, va riconosciuto, per evitare distorsioni e paradossi, come l’accusa di procurare un “danno erariale”. Abbiamo ottenuto il pubblico riconoscimento di chi vuole promuovere campagne No Slot.  La società civile deve muoversi e deve essere libera di farlo. La voce dei cittadini viene prima di tutto. Come coordinatore dell’intergruppo parlamentare sul gioco d’azzardo esprimo la mia soddisfazione per il risultato, che è frutto di un impegno comune. Vita, il movimento No Slot, tanti amici e colleghi, la gente. Soprattutto la gente ci chiede di mantenere questo impegno. Ora dobbiamo far sì che il Senato non cancelli questo primo passo. Ma ce la faremo, se restiamo uniti ce la faremo.

 

 


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