Famiglia

Enti di servizio di Civile alla Marcia per la Pace

La Cnesc (Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile, nata come Consulta) lo rende noto oggi

di Redazione

La Cnesc (Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile, nata come Consulta) è l’associazione che dal 1986 raccoglie i maggiori Enti convenzionati per limpiego di obiettori di coscienza: Acli, Aism, Anpas, Arci, Caritas Italiana, Cenasca-Cisl, Cesc, Federsolidarietà/Confcooperative, Cnos/Scs (Ispettorie Salesia-ne), Italia Nostra, Legacoop, Confederazione Misericordie dItalia, Wwf. “Nei primi mesi di quest’anno – dichiara la Presidente Cristina Nespoli – abbiamo visto nascere un differente clima culturale intorno al servizio civile ed abbiamo spesso temuto che si stessero perdendo di vista i valori alla base della scelta dellobiezione di coscienza. E proprio a voler sottolineare le radici culturali, ideali, etiche che a nostro avviso sono e saranno sempre valide per i giovani che sceglieranno di svolgere servizio civile, sin dal giugno 2001 abbiamo – per la prima volta – aderito alla Marcia per la Pace Perugia Assisi”. “Gli avvenimenti che si sono succeduti in questi mesi dalla violenza manifestatasi nei giorni del G8 alle tragedie planetarie di questi giorni ci hanno rafforzato nella convinzione che manifestare per l’affermazione della pace e della solidarietà sia oggi più che mai importante”. “Abbiamo sentito usare le parole pacifismo e nonviolenza con troppa disinvoltura e oggi a fronte delle tante troppe dichiarazioni lette e ascoltate riteniamo opportuno sottolineare il senso della nostra presenza, senza distinguo, ma con un invito che è quello che quotidianamente rivolgiamo ai tanti giovani obiettori che svolgono servizio presso nostre strutture: lassunzione di responsabilità nei confronti della propria vita e di quella degli altri è parte fondante degli uomini che vogliono chiamarsi tali”. “La nostra presenza sarà quindi quella di chi responsabilmente sente di non possedere La Verità, di avere dubbi e incertezze, un po di paure ma ancora tanta voglia di confrontarsi, di capire e farsi capire. Non sono le luci dei riflettori delle varie ribalte e la confusione di chi sovrappone le proprie parole a quelle degli altri che faciliteranno dialogo e comprensione e la costruzione di una società più giusta che non veda mai più il folle orrore del terrorismo e la cieca giustizia delle bombe”. “Quindi con gli organizzatori della Marcia anche noi ribadiamo che cibo, pane e lavoro sono un diritto da garantire a tutti gli uomini in ogni angolo della terra perché anche così si sconfigge la violenza”.


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