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Francesco ai rifugiati: difendete la nostra dignità

Il Papa si è recato in visita privata al Centro Astalli. Salutandoli ha detto loro “Continuate a difendere la vostra, e nostra, dignità”. Ecco la cronaca dell'incontro e le parole di Francesco

di Lorenzo Alvaro

Come da giorni annunciato Papa Francesco è andato in visita al Centro Astalli di Roma. L'incontro presso il servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia, è strettamente riservato. tanto che il Pontefice si è presentato senza scorta.

In centinaia, al suo arrivo, assiepati lungo le transenne che delimitano l'area lo hanno chiamato per ricevere da lui un saluto o un gesto. Francesco come di consueto non si è tirato indietro e oltre a soffermarsi con alcuni di loro, ha salutato e stratto le mani di tutti i presenti.
 

I rifugiati in attesa

Addirittura ad un certo punto è anche tornato sui suoi passi, verso le transenne, per salutare i tanti curiosi e turisti accorsi. Un atteggiamento il suo che stiamo imparando a conoscere e che segue l'immagine di quel pastore «che deve sentire l'odore delle pecore» cui fece riferimento nei mesi scorsi proprio Francesco.
 

Il Papa all'arrivo al Centro Astalli


La giornata prevede, oltre all'incontro all'interno del Centro con i rifugiati che lì vengono ricoverati ogni giorno, anche un passaggio alla Chiesa del Gesù, fortemente simbolica per il Centro perchè accoglie la tomba di Padre Pedro Arrupe, fondatore del servizio dei Gesuiti.

Una delle poche indiscrezioni che sono trapelate dal Centro Astalli racconta che il Papa tra le altre cose ha parlato delle strutture della Chiesa proprio in relazione al problema dei Rifugiati. Secondo Francesco non deve più capitare che queste strutture vengano convertite per la ricezione turistica ma vengano invece utilizzate per l'accoglienza e l'aiuto dei migranti.

Dopo la visita spazio alla conferenza stampa ufficiale della visita condotta dal presidente padre Giovanni La Manna e dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede padre Federico Lombardi.

Dopo un breve riassunto della visita, che ha concomitato prima col momento del pranzo nella mensa e poi si è spostata nella Chiesa del Gesù, e un elenco delle persone incontrate dal Santo Padre (storie di dolore e violenza di adulti e bambini da ogni parte del mondo) sono cominciate le domande dei giornalisti.

Padre Lombardi ci ha tenuto a sottolineare che il discorso fatto da Francesco è un discorso importante e che vada visto in continuità con la visita di qualche mese fa a Lampedusa (in sei mesi due visite dedicate ai rifugiati). Un incontro, quello col Centro Astalli, in agenda fin dasl primo momento di Pontificato, slittato solo dopo la scelta di recarsi sull'isola. Questo perchè Roma è la seconda tappa, su suolo italiano, dei migranti.

La filosofia del servizio dei gesuiti si basa su una trilogia di termini: servire, accompagnare e difendere. Su questi tre concetti si è svolto il suo discorso.

Molto importante è stata anche la parola solidarietà, nei confronti dei poveri che sono privilegiati nella cono0scenza di Dio e la vicinanza a più deboli come giusta prospettiva per capire i problemi del mondo. A questo proposito Francesco ha detto: "Carissimi religiosi e religiose, i conventi vuoti non servono alla Chiesa per trasformarli in alberghi e guadagnare i soldi. I conventi vuoti non sono nostri, sono per la carne di Cristo che sono i rifugiati. Il Signore chiama a vivere con generosità e coraggio la accoglienza nei conventi vuoti".

Il Papa ci ha tenuto anche sottolineare che l'integrazione è un diritto come lo è essere parte attiva della società.

Alla fine, raconta Lombradi, sono arrivate parole molto forti: andate avanti, difendete la nostra e la vostra dignità umana. Difendendo la vostra dignità difendete infatti la nostra. Difendiamola insieme.



 


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